Terza ondata Covid, Gimbe: "Fa più paura, si rischia una strage"

L’influenza quest’anno fa più paura, perché nel pieno della pandemia l’ondata stagionale rischia di paralizzare gli ospedali

Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, ha dichiarato che la terza ondata Covid di gennaio potrebbe essere molto più grave delle precedenti.

“C’è il rischio di una strage se, invece di chiudere la seconda ondata di Covid, facciamo partire la terza”, ha dichiarato. E, per questo motivo, è necessario “il massimo rigore durante le feste“. Infine: “Sarebbe un disastro per gli ospedali. Purtroppo siamo nella parte più buia del tunnel che durerà diversi mesi in attesa del vaccino“.

Terza ondata Covid

Cartabellotta ha fatto il punto della situazione in un’intervista a La Stampa.

“L’età media dei deceduti è 80 anni e si può ricavare che la gran parte arrivi dai reparti ordinari perché l’età media dei morti in terapia intensiva è tra 50 e 70 anni“, dice.

“Dalla diagnosi al decesso passano almeno due settimane”, continua, precisando che in genere “si tratta di contagiati di tre settimane prima, il che combacerebbe coi picchi di novembre e renderebbe immaginabile che purtroppo supereremo il record negativo di 993 morti di giorni fa.

Considerando gli 800mila positivi attuali dobbiamo aspettarci altri 15mila morti entro fine anno ed è da sottolineare la crescita di decessi tra under 60“.

Inoltre, a differenza della prima ondata di marzo-aprile, il virus sembra circolare ovunque in Italia. Il nostro Paese “ha dissipato il vantaggio guadagnato in estate”. Infine fa notare che si registrano molti più operatori sanitari contagiati rispetto ai primi mesi del 2020. “A inizio anno avevamo 32.615 operatori sanitari contagiati che ora sono diventati 75.572“.