La Comunità di Sant'Egidio a Napoli distribuisce doni e pasti ai poveri

"Con la nascita di Gesù non siete soli, ma figli e fratelli. Il Covid non ci impedisce di festeggiare il Natale", dice il cardinale Crescenzio Sepe.

Mentre Coldiretti stima che sono oltre 4 milioni i poveri in Italia che non avranno potuto beneficiare del pranzo di Natale, sono le opere di altruismo e beneficienza a rallegrare le festività, soprattutto per i meno abbienti, i quali troppe volte faticano persino ad avere un pasto caldo.

Per la giornata di Natale, i ristoratori romani hanno donato 2mila porzioni di lasagne alla Comunità Sant’Egidio, che a Napoli ha distribuito doni e pranzi di Natale da asporto a centinaia di senzatetto.

Comunità Sant’Egidio Napoli a Natale

La Comunità di Sant’Egidio non si dimentica degli ultimi e degli emarginati. Non dimentica chi resta ai margini della società ed è proprio per i poveri, sempre più numerosi, che ha predisposto in diversi punti della città centri di accoglienza, dove i senzatetto hanno potuto ritirare cibo e regali.

L’emergenza sanitaria ha impedito di organizzare il consueto pranzo di Natale, ma i volontari si sono adattati alle esigenze esterne e non hanno fatto mancare pasti e sorrisi ai più poveri.

Nella chiesa di San Severino e Sossio erano in cento. Ognuno aveva ricevuto un invito personale e un numero per sapere dove sedersi.

Poi i volontari travestiti da Babbo Natale hanno distribuito a tutti i preseti la busta rossa con doni e pasti.

Anche il cardinale Crescenzio Sepe ha mandato gli auguri in occasione del suo ultimo Natale da arcivescovo di Napoli. “Con la nascita di Gesù non siete soli, siete figli e fratelli. Anche se quest’anno non possiamo pranzare insieme, il Covid non ci può impedire di festeggiare il Natale“, ha detto rivolgendosi ai suoi ospiti.

Non sono mancati neppure i ringraziamenti nei confronti dei volontari della Comunità con Antonio Mattone.

Marina Bruno con la sua voce ha allietato l’evento, cantando “Quanno nascette ninno”. Nella busta rossa che i poveri hanno ricevuto dalle mani di Babbo Natale c’erano confezioni di pasta al forno, polpettone, patate frutta dolci e un piccolo panettoncino. In regalo anche un giubbotto per proteggersi dal freddo.

Nella chiesa di S.

Maria di Costantinopoli, invece, c’erano 60 clochard che solitamente si muovono nelle zone del Museo Archeologico Nazionale. A loro si è unito un anziano di 78 anni che vive da solo nei Quartieri Spagnoli. L’uomo ha ringraziato la Comunità per l’accoglienza. Altri 30 poveri sono stati raggiunti tra la chiesa di S.Maria delle Grazie e Toledo e la Galleria Umberto. Altri punti in cui ricevere i pasti sono stati istituiti nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, poi ad Aversa e nel Rione del Vasto.

Nella zona di Fuorigrotta un furgone guidato da Babbo Natale ha distribuito pranzi da asporto e doni ai senzatetto della zona. Per loro i ragazzi dell’istituto di Nisida hanno preparato la pasta al forno, per godere di un delizioso pranzo di Natale. Anche alcuni anziani rimasti soli e residenti nel Rione Sanità e nei Quartieri Spagnoli hanno ricevuto regali e pranzo.

“In questo Natale insolito, sicuramente più essenziale, abbiamo voluto essere vicini ai poveri che incontriamo durante l’anno in modo diverso, ma con l’amicizia e il calore di sempre“.

Così ha dichiarato Antonio Mattone, il portavoce della Comunità di Sant’Egidio. In tempi di crisi, aggravata dall’emergenza coronavirus, aumentano i poveri, ma fortunatamente anche i gesti di solidarietà, simbolo di profonda generosità e grande altruismo. “Anche senza tavolate e abbracci, la Comunità di Sant’Egidio ha voluto preparare un Natale ricco di calore per i più fragili e più soli”, ha aggiunto Mattone.