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Svolta nel caso Daniela Gaiani: escluso il suicidio, indagato per omicidio il marito

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Daniela Gaiani, trovata impiccata nel 2021 nel Bolognese, ora il marito è accusato di omicidio aggravato dopo l’iniziale ipotesi di suicidio.

Nel settembre 2021, Daniela Gaiani è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel Bolognese, impiccata. All’inizio le autorità avevano escluso la pista dell’omicidio, classificando la morte come suicidio. Tuttavia, dopo anni di indagini e approfondimenti, la verità è emersa in modo diverso: il marito di Daniela è ora accusato di omicidio aggravato, segnando una svolta decisiva in un caso che aveva lasciato molti dubbi e interrogativi.

Svolta nel caso Daniela Gaiani: escluso il suicidio

Il giudice per l’udienza preliminare, Andrea Salvatore Romito, ha disposto il rinvio a giudizio di Leonardo Magri, 63 anni, accusato dell’omicidio della moglie Daniela Gaiani, 58 anni. Nel settembre 2021, la donna è stata trovata senza vita nella loro abitazione di Castello d’Argile, impiccata alla spalliera del letto.

Magri ha sempre negato ogni addebito, sostenendo di essere rientrato a casa molto tardi nella notte tra il 4 e il 5 settembre e di essersi addormentato accanto alla moglie senza accorgersi della sua morte. Secondo la sua versione, Daniela si sarebbe tolta la vita utilizzando una cintura in tessuto, ma le perizie medico-legali avrebbero evidenziato che nel suo organismo erano presenti elevate quantità di alcol e antidepressivi, rendendo improbabile che avesse la forza per compiere un gesto simile.

Inoltre, l’uomo avrebbe fornito dichiarazioni contrastanti riguardo alla sua presenza la sera dei fatti: ha affermato di aver partecipato a una sagra, mentre le indagini hanno rivelato che in realtà era con un’altra donna, con cui aveva una relazione extraconiugale.

La procura, rappresentata dal pubblico ministero Augusto Borghini, sostiene che Magri abbia ucciso la moglie e poi simulato il suicidio per coprire il delitto. Magri, assistito dall’avvocato Ermanno Corso, è a piede libero e il processo inizierà il 24 settembre davanti alla Corte d’Assise con il giudice Fabio Cosentino.

Indizi e contraddizioni: come una serie di anomalie ha smascherato l’omicidio di Daniela Gaiani

Una serie di “stranezze e irregolarità” ha spinto gli investigatori a riaprire il caso, allontanandosi dall’ipotesi del suicidio. Tra queste, un dettaglio apparentemente banale: un pacchetto di sigarette aperto dalla parte sbagliata, verso il tabacco, cosa che una fumatrice esperta come Daniela Gaiani non avrebbe mai fatto, ma che il marito, non fumatore, avrebbe potuto commettere. Inoltre, come raccontato dallo stesso imputato, quella sera era uscito per comprarle le sigarette e gliele aveva consegnate al ritorno.

Altri elementi hanno alimentato i sospetti: la corda non presentava segni di tensione o nodi, il dislivello tra la testiera e la posizione del corpo non era coerente, e il braccio della vittima era in una postura innaturale, suggerendo che il corpo fosse stato spostato.