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Delitto di Chiara Poggi, spunta una nuova traccia: è l'impronta della mano dell’assassino?

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Una nuova impronta di mano sulla scena del delitto di Chiara Poggi potrebbe essere la “firma” dell’assassino. Gli ultimi sviluppi sull'omicidio.

Il mistero del delitto di Garlasco sembra lontano dall’essere completamente risolto. Dopo anni di indagini, processi e dibattiti mediatici, la vicenda torna a far parlare grazie a una scoperta che potrebbe riaccendere la speranza di una svolta definitiva. Sarebbe stata vista una nuova impronta di una mano sulla scena del crimine, un dettaglio che potrebbe rappresentare la cosiddetta “firma” dell’assassino.

La scoperta solleva nuovi interrogativi sulla tragica morte di Chiara Poggi.

Nuovi elementi sull’orario dell’omicidio di Chiara Poggi

Nella puntata del 27 agosto 2025 di Zona Bianca, trasmessa su Rete 4, il delitto di Garlasco è tornato al centro dell’attenzione mediatica. L’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, ha riportato un passaggio contenuto nell’atto di appello all’assoluzione del suo assistito, relativo all’orario in cui potrebbe essere avvenuto l’omicidio di Chiara Poggi la mattina del 13 agosto 2007.

Nel documento, la consulenza medico-legale viene descritta come indicativa e non definitiva: non sarebbe infatti possibile escludere nessuna fascia della mattinata, poiché tutti gli orari rientranti nell’intervallo considerato avrebbero pari fondamento. Di conseguenza, secondo l’atto, Stasi avrebbe avuto la possibilità di compiere l’omicidio sia prima delle 9:35 sia nella parte finale della mattina, dopo le 12:46.

“Quindi viene indicata tutta la mattina, ma noi abbiamo fatto un processo sull’arco temporale 9,12-9,35”, ha sottolineato.

Delitto di Garlasco, spunta la firma dell’assassino? Trovata nuova impronta di una mano

La trasmissione ha riproposto una fotografia scattata all’interno della villetta di via Pascoli, in cui sarebbe visibile un particolare inquietante finora trascurato: una macchia di sangue sul pavimento che alcuni esperti interpretano come l’impronta di una mano sinistra, di dimensioni compatibili con quelle di un uomo.

All’interno della stessa macchia sarebbero stati rinvenuti anche capelli senza bulbo, presumibilmente appartenenti alla giovane vittima, alimentando l’ipotesi avanzata già anni fa da un consulente della difesa di Alberto Stasi secondo cui l’assassino avrebbe tenuto Chiara a terra con la testa schiacciata mentre con l’altra mano si sarebbe appoggiato, lasciando una sorta di “firma” nel sangue.

“Non sappiamo con certezza cosa ci sia su quel pavimento ma sappiamo che a Garlasco furono commessi troppi errori, e questo consente oggi a chiunque di avanzare teorie”, ha sottolineato la giornalista Ilaria Cavo.

L’avvocato Antonio De Rensis, presente in studio, ha sottolineato come le indagini attuali procedano con grande attenzione, lasciando aperta la possibilità che emergano sviluppi importanti. Ha però ricordato che il dibattito resta focalizzato sulle lacune delle cosiddette “vecchie indagini”, segnate da rilievi incompleti, prove trascurate e omissioni.

Ogni nuovo dettaglio, per quanto piccolo, ha il potere di modificare la ricostruzione di quei tragici eventi, mantenendo viva la speranza che un giorno si possa finalmente fare piena luce sulla morte di Chiara Poggi.