> > Dignity, il progetto che cambia la cultura del ciclo mestruale

Dignity, il progetto che cambia la cultura del ciclo mestruale

Cernusco, 2 dic. (askanews) – Il CEOforLIFE Award, il riconoscimento che premia i migliori progetti italiani di sostenibilità, quest’anno nella categoria Health & Wellbeing, celebra Initial, l’azienda parte del gruppo internazionale Rentokil Initial che vanta oltre cento anni di storia, leader nella fornitura di servizi di igiene e disinfestazione. Abbiamo parlato con Maria Francesca Torriani, Marketing & Sales Excellence Manager Rentokil Initial Italia:

“Rentokil Initial è una multinazionale che si occupa da oltre 100 anni di promuovere l’igiene e il benessere all’interno degli spazi comuni e degli ambienti lavorativi. Opera tramite due anime, Rentokil che fornisce servizi di disinfestazione e di monitoraggio degli infestanti e Initial che si occupa di promuovere l’igiene e il benessere all’interno degli spazi comuni.

Entrambe le divisioni sono accomunate da una mission molto chiara che si può riassumere nella frase di Protecting People, Enhancing Life and Preserving Our Planet, ovvero proteggere le persone e migliorare la qualità della loro vita sempre nel rispetto del nostro pianeta”.

L’azienda riceve il premio per il progetto Dignity, l’iniziativa che porta nei bagni di aziende, scuole e istituzioni distributori di assorbenti, con l’obiettivo di garantire libero accesso e dignità a tutte le utenti.

“Come azienda di servizi, crediamo che prima di proporre una soluzione sia fondamentale comprendere i bisogni reali delle persone, per questo abbiamo avviato una ricerca di mercato per approfondire il tema del ciclo mestruale. Quello che ne è emerso è che effettivamente c’è ancora un grosso tabù nel parlarne perché solo una donna su tre si sente libera di affrontare questo argomento in pubblico, solo il 25% degli uomini riesce ad affrontare l’argomento senza disagio e un altro dato emerso che ci ha stupito è che il 27% delle donne ha subito prese in giro il cosiddetto periodo shaming legato a eventi che riguardavano il ciclo mestruale e queste prese in giro, se nella maggioranza dei casi provenivano da uomini, nel 38% dei casi proveniva addirittura da donne. Un altro dato che ci ha molto stupito è che il 37% della popolazione investigata ha dichiarato di aver rinunciato a un impegno professionale o privato in ambiente extradomestico per la presenza del ciclo mestruale e quindi per il timore di non trovare tutto quello che l’avrebbe potuto supportare per gestire al meglio questa situazione”.

Dignity diventa quindi un gesto concreto per ribadire come il ciclo mestruale non è e non deve essere vissuto come un limite.