Diminuiscono le terapie intensive ma 11 regioni ancora sopra la soglia critica

Sono undici le regioni in cui le terapie intensive sono sopra la soglia critica: al primo posto vi è la Lombardia con un tasso di occupazione del 51%.

Nonostante a livello nazionale la soglia di occupazione delle terapie intensive sia ancora sopra la soglia critica, i ricoveri in questo reparto stanno lentamente diminuendo: in undici regioni la situazione è però ancora da tenere sotto controllo.

Terapie intensive sopra la soglia critica

Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) aggiornati al 18 aprile, tanto le rianimazioni quanto le ospedalizzazioni in area medica stanno mostrando segnali di decrescita. A livello nazionale la percentuale di saturazione è di questi ultimi è al 36%, quattro punti percentuali sotto la soglia critica del 40%.

La situazione varia comunque molto da regione a regione: nonostante la diminuzione a livello nazionale, in alcuni territori si supera ancora la soglia critica di occupazione delle terapie intensive (30%).

La regione con la percentuale più alta è la Lombardia (51%) che fa però sempre meglio in area medica con una cifra al di sotto della soglia (38%).

Seguono, in riferimento alle rianimazioni, la Puglia (49%), il Piemonte (46%), la Toscana (43%), la Valle d’Aosta (43%), le Marche (41%), l’Emilia Romagna (39%) e il Lazio (39%). In fondo vi sono la Liguria (34%), il Friuli Venezia Giulia (33%) e la Calabria (33%).

Tra le regioni dove si segna invece la percentuale più bassa di saturazione vi sono la Basilicata e la Provincia Autonoma di Bolzano.

Per quanto riguarda l’area medica, il Piemonte ha raggiunto quota 53%, seguito dalla Puglia (50%), che si trova attualmente in zona rossa con le strutture ospedaliere sotto pressione.