Dodi Battaglia presenta il suo nuovo album: "Un inno alla musica e un omaggio a Stefano D'Orazio"

In esclusiva, Dodi Battaglia ha parlato del nuovo album, “Inno alla musica”: “Mi rispecchia molto. Non manca un pensiero a mio fratello Stefano D’Orazio".

Un “inno alla musica” nella sua bellezza, nella sua incredibile energia comunicativa, nella sua profondità.

Un delicato collegamento tra due anime che si incontrano, l’artista e l’ascoltatore creano così un connubio indistricabile ed emozionante. Dodi Battaglia ha presentato in esclusiva il nuovo album, “Inno alla musica”, in uscita il 14 maggio.

Dodi Battaglia, il suo nuovo album

L’album contiene 14 brani sia cantanti sia strumentali e sancisce la nuova direzione artistica intrapresa dal compositore e interprete originario di Bologna. “One Sky”, realizzato insieme al leggendario chitarrista americano Al Di Meola, “Il coraggio di vincere” e “Una storia al presente” sono i brani che anticipano il disco.

Dal 2016, è la prima volta che Dodi Battaglia si mette in gioco completamente da solo.

Dopo i molteplici successi ottenuti con i Pooh, la band più rappresentativa del panorama musicale italiano, negli ultimi quattro anni Dodi Battaglia ha dato vita a un nuovo capitolo artistico-musicale, coronato dal suo primo album di inediti. Nel suo disco dà libera espressione alle sue personali ispirazioni e suggestioni, forte della grande esperienza artistica e umana accumulata ricoprendo per decenni il ruolo di chitarra solista, interprete, autore, arrangiatore, collaborando con numerosi artisti tra i quali Vasco Rossi, Zucchero, Gino Paoli, Tommy Emmanuel e Al Di Meola.

Dodi Battaglia racconta il suo nuovo album

“La musica è una vera e propria “finestra” che si apre sui recessi più intimi di un compositore, mettendone a nudo idee e sensazioni che, diversamente, albergherebbero inespresse nell’ambito del ricco immaginario che ne anima pensieri e idee. Proprio il desiderio di comunicare, la voglia di condividere sono i due grandi stimoli ai quali mi sono abbandonato, assecondandoli e usandoli come sprone: questa scelta che ho fatto fin da bambino credo sia stata quella giusta”, ha sottolineato Dodi Battaglia parlando di “Inno alla musica”, il suo nuovo album.

“Grazie alla musica ho avuto il privilegio di suscitare emozioni positive e tale consapevolezza è uno dei motivi che mi spingono a continuare lungo questo percorso, a mettermi di nuovo alla prova come autore, musicista ed interprete”, ha aggiunto. Sui brani che compongono il disco, ha spiegato: “Parlano dei sentimenti che ci coinvolgono e guidano le nostre azioni: l’amicizia, l’opportunità di un nuovo inizio, gli interrogativi del “e se fosse stato”, l’amore finalmente scoperto nella sua meravigliosa intensità”.

Dodi Battaglia, il nuovo album e l’amicizia con Stefano D’Orazio

“La chitarra fiammante ha guidato il lavoro, è il primo disco che faccio da quando i Pooh hanno deciso di scendere dal palco. È un disco per il quale mi sono cimentato con grande dedizione. È stato un lavoro molto impegnativo e ne è uscito un album che mi rispecchia molto profondamente. Suonavo la fisarmonica, ero uno strumentista allo stato puro e ho voluto inserire questo mio lato nel disco.

Una volta scrivevo canzoni di successo e ho provato a fare lo stesso anche nel corso di questi cinque anni lontano dai Pooh”, ha spiegato.

“Quasi tutti i brani sono stati scritti tra settembre 2020 e marzo 2021, eccetto “Primavera a New York”. Ho il computer pieno di canzoni, sono brani “incompiuti”, ma ritengo sia musica ormai datata e non penso sia opportuno proporla adesso. Ho centinaia di brani, potrei fare tanti dischi inediti, ma ho voluto dare un taglio netto con il passato.

Lockdown e pandemia hanno influenzato la mia musica. All’improvviso mi sono trovato trincerato in casa, proprio come tutti i miei colleghi che ora giustamente manifestano per dare voce a un settore da troppo tempo bloccato. Concordo la scelta di chi sta manifestando per la mancanza di lavoro. È stata una situazione avvilente, ma ho cercato non lasciarmi demoralizzare. Ho reagito alla sfiga che ci stava accadendo. Con il lockdown ho potuto concentrarmi ancora di più sulla musica e sulla scrittura: non avevo altri lavori da fare all’infuori di questo disco”, ha fatto sapere.

Quindi ha tenuto a sottolineare: “Inizialmente volevo dare un titolo diverso, che sarebbe stato una dedica a mio fratello, Stefano D’Orazio, al quale aveva già mandato messaggi d’affetto all’indomani della sua scomparsa. “Mi piacerebbe optare per una reunion per ricambiare l’affetto che il pubblico ci ha donato in tanti anni di carriera. Il ricavato vorrei assolutamente venisse devoluto in beneficienza, ha aggiunto.