A Pescara si è consumata una tragedia che ha scosso profondamente la comunità locale. Un uomo di 30 anni è morto dopo essere stato colpito da un taser utilizzato dagli agenti di polizia durante un intervento. Le circostanze esatte dell’accaduto sono al vaglio degli investigatori, che stanno cercando di ricostruire con precisione cosa sia successo.
Dramma a Pescara: morto 30enne colpito dal taser della polizia
Introdotto ufficialmente nel 2022, dopo un lungo periodo di prova, il taser è oggi impiegato in diverse città italiane da parte della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e, in alcuni casi, anche dalla polizia locale.
Durante un intervento per sedare una rissa a Pescara, un uomo di 30 anni, Riccardo Zappone, è stato fermato dalla polizia. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane, che aveva precedenti penali, avrebbe opposto resistenza agli agenti, che hanno fatto ricorso all’uso del taser per immobilizzarlo. Successivamente, il giovane avrebbe accusato un malore mentre si trovava nelle stanze della Questura per la formalizzazione dell’arresto.
Il personale del 118 è intervenuto tempestivamente, trasportandolo in ospedale dove, nonostante i tentativi di rianimazione, Zappone è morto.
Morto 30enne colpito dal taser della polizia: le indagini
Al momento, le autorità stanno indagando per chiarire le dinamiche dell’accaduto: la procura di Pescara definisce l’uso del taser “necessario” nell’ambito dell’operazione, ma non è stata ancora stabilita una relazione certa tra la scarica elettrica e l’arresto cardiaco che ha causato la morte.
L’autopsia sarà determinante per fare luce sulle cause del decesso, mentre la Squadra mobile continua le indagini mantenendo il massimo riserbo sull’intera vicenda.