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Elezioni in Honduras: Accuse di Frode e Ingerenza Straniera nel Mirino

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Il clima politico in Honduras è attualmente caratterizzato da una notevole tensione, a seguito delle recenti elezioni. Sono emerse accuse di frode elettorale, accompagnate da un crescente coinvolgimento delle forze militari nel processo politico.

Le recenti elezioni presidenziali in Honduras hanno generato un clima di forte tensione e incertezza. Dopo il voto del 30 novembre, il paese si trova in una situazione di caos, con vari attori politici che si accusano reciprocamente di manipolazioni e irregolarità. Il capo delle forze armate, Roosevelt Hernandez, ha dichiarato che l’esercito garantirà un trasferimento di potere ordinato, qualora venga dichiarato un vincitore.

Accuse di frode e ingerenza estera

L’atmosfera intorno al processo elettorale è stata segnata da numerose accuse di frode. La presidente in carica, Xiomara Castro, ha denunciato un presunto “colpo di stato elettorale”, attribuendo la responsabilità anche all’ingerenza del presidente statunitense Donald Trump, il quale ha minacciato di ritirare i fondi americani in caso di vittoria di un candidato diverso da quello sostenuto.

Il ruolo dell’esercito

Hernandez ha sottolineato che l’esercito non permetterà che la volontà popolare venga ignorata, impegnandosi a rispettare i risultati delle elezioni. Tuttavia, la storia dell’Honduras è caratterizzata da interventi militari in politica, rendendo difficile per molti credere in una transizione pacifica. Le forze di sicurezza, temute da molti, sono state frequentemente accusate di violenze contro manifestanti e oppositori.

I risultati preliminari e le reazioni

Con il conteggio ancora in corso, i risultati preliminari mostrano il candidato centrista Salvador Nasralla in testa, seguito dal conservatore Nasry Asfura, con una differenza minima di circa 40.000 voti. Al terzo posto si trova Rixi Moncada, candidata del partito LIBRE, sostenuta da Castro, la quale ha dichiarato che non riconoscerà i risultati a causa delle irregolarità riscontrate.

Dichiarazioni di Nasralla e Moncada

Nasralla ha denunciato un sistema di voto fraudolento e ha richiesto un riconteggio dei voti, sostenendo che le pressioni esterne abbiano influito negativamente sulla sua campagna. Nel frattempo, Moncada ha sottolineato come le elezioni siano state caratterizzate da minacce e coercizioni, affermando che tali pratiche non dovrebbero essere accettate dalla popolazione honduregna.

Il clima di protesta e il futuro politico

Nonostante le tensioni, le manifestazioni che chiedono chiarezza sui risultati elettorali sono rimaste perlopiù pacifiche. Tuttavia, il ricordo di violenze passate, come quelle del 2009, continua a pesare sul clima politico attuale. Gruppi della società civile stanno facendo appello alla calma, esortando tutte le parti coinvolte a rispettare la democrazia e a garantire una transizione serena.

La presidente Castro ha annunciato che presenterà le sue accuse di ingerenza e irregolarità a organismi internazionali come l’ONU e l’OSA. L’obiettivo è ottenere supporto contro quelle che considera violazioni della sovranità dell’Honduras. Si attende con interesse l’evoluzione della situazione nei prossimi giorni, con l’ufficializzazione dei risultati prevista entro il 30 dicembre.