Succede così, all’improvviso. Una giornata di vacanza, una famiglia in cammino tra le montagne, e poi il destino che si abbatte senza preavviso. Il Trentino, che oggi piange un escursionista morto, ci ricorda quanto fragile possa essere il confine tra l’avventura e la tragedia.
Un escursionista muore in Trentino, la famiglia sotto choc per la tragedia in montagna
Era martedì, poco dopo mezzogiorno. Un uomo di 57 anni, residente a Ladispoli, a due passi da Roma, stava salendo la ferrata di Valimpach, nel comune di Caldonazzo. Con lui, la moglie e i tre figli. Un gruppo che si muoveva unito, ma quell’equilibrio si è spezzato in un attimo. La ferrata, in parte attrezzata, in parte sentiero naturale, corre lungo alcune cascate spettacolari. E proprio lì, dove il sentiero si fa più impervio e senza corde, l’uomo procedeva in fondo al gruppo. Poi, il dramma: una caduta improvvisa. Un volo verso la cascata, una scena che la moglie ha visto, ma senza poter intervenire. Il panico. La chiamata disperata al 112 alle 12:45. Lei non riusciva più a vederlo, né a sentire la sua voce.
I soccorsi sono partiti immediati. L’elicottero, cinque soccorritori della stazione di Levico, e un gruppo speciale, il tecnico forre, preparato per quei terreni impervi e pericolosi. Le operazioni sono state difficili, la natura aspra. Poi, la conferma più brutta: il corpo, ormai senza vita, giaceva alla base della cascata. Il tecnico di elisoccorso è stato calato con un verricello, insieme all’equipe sanitaria, per constatarne il decesso. Il volo della morte, un rotolamento per metri, troppo per sopravvivere.
In Trentino, un escursionista morto: soccorsi e supporto psicologico per i familiari
La salma è stata trasportata via aria alla caserma dei vigili del fuoco di Centa. Ad accogliere il feretro, carabinieri e psicologi a supporto della famiglia. Un gesto che parla di cura e umanità, mentre la tragedia si consuma. Nel frattempo, moglie e figli sono stati raggiunti dai soccorritori, calati sempre con il verricello sulla ferrata. Lentamente, passo dopo passo, sono stati accompagnati a valle. Altri soccorritori li aspettavano alla base, pronti a scortarli via jeep lungo la discesa.
Chi era quell’uomo? Un escursionista con la passione per la montagna, in vacanza con la famiglia nel cuore verde del Trentino. Una passione che, però, non ha risparmiato il dolore.
Questa tragedia — un escursionista morto proprio qui, in Trentino — è un monito: la montagna non perdona. Non sempre. E anche una giornata di festa può trasformarsi in incubo in un batter d’occhio. Una ferita aperta, per chi resta.