Terremoto in Alaska, Trump dichiara lo stato di emergenza

Dopo il terremoto, si contano i danni in Alaska: nessun morto, ma numerosi feriti e danni alle infrastrutture. Trump ha annunciato aiuti federali.

I cittadini di Anchorage contano i danni dopo il terribile terremoto che ha colpito l’Alaska.

La scossa di magnitudo 7.0 ha distrutto edifici e fatto crollare ampie strade, come testimoniano le immagini diffuse dai media locali e dagli stessi cittadini attraverso i social. I danni maggiori sono stati registrati nella capitale dello Stato. Ethan Berkowitz, sindaco di Anchorage, intervistato dalla Cnn, ha descritto il sisma come un “forte boato”. Nonostante l’intensità del sisma, non sono state registrate vittime, ma sono molti i feriti, uno dei quali è in gravi condizioni.

Nella maggior parte dei casi le lesioni sono state provocate dai vetri rotti o dalla caduta delle macerie all’interno degli edifici.

Donald Trump, impegnato a Buenos Aires per il G20, ha approvato lo stato di emergenza per la zona e ha ordinato l’invio di aiuti da Washington. “Il governo federale non baderà a spese”, ha assicurato il presidente. Si tratta del peggior sisma nello Stato dopo quello di magnitudo 9.2 che, nel 1964, causò la morte di 130 persone.

Alaska, escluso il rischio tsunami

La polizia locale ha reso noto di aver ricevuto numerose segnalazioni “per danni significativi alle infrastrutture“. Oltre a case ed altri edifici danneggiati, le autorità devono afre i conti con “strade e ponti tagliati. Non mettetevi in viaggio se potete evitarlo”, ha raccomandato il capo della polizia di Anchorage. Subito dopo la scossa, soprannominata the big one per via della sua violenza, è stato diramato un allarme tsunami, che è poi stato rapidamente revocato.

Gli esperti hanno infatti escluso la presenza di smottamenti sottomarini che potrebbero causare onde anomale. È stato riaperto anche l’oleodotto che attraversa l’Alaska, chiuso dopo il sisma per precauzione. La polizia ha fatto sapere di aver eseguito i necessari controlli e di non aver rilevato danni alle strutture. Tutte le scuole del distretto, compresa l’Università di Anchorage (UAA), sono state evacuate e le lezioni sono state sospese.

Oltre 140 scosse di assestamento

La terra non ha smesso di tremare dopo the big one. Sono oltre 140 le scosse di assestamento registrate dagli esperti. Tra le più intense si segnala quella di magnitudo 5.8, verificatasi pochi minuti dopo la scossa principale, e quella di magnitudo 5.4 avvertita nella serata del 30 novembre. Lo sciame sismico è proseguito anche durante la giornata del 1 dicembre. La più forte tra quelle registrate è stata classificata come magnitudo 5.5, a cui ne sono seguite altre di magnitudo 4.4 e 4.7.