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Alaska, terremoto di intensità 8.2: è allerta tsunami

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Terremoto nel golfo dell'Alaska, si teme lo tsunami. La scossa è una delle più potenti in assoluto, il territorio è sotto sorveglianza.

Un terremoto di magnitudo 8.2 è avvenuto in mare, ad una profondità di 10 km, nel golfo dell’Alaska. L’intensità della scossa potrebbe provocare un forte tsunami. L’ora locale in cui si è scatenato l’evento è 00:31:43 mentre per l’Italia risultavano essere le 10:31:43. Le coordinate geografiche nel quale si trova l’epicentro della scossa sono 55.91, – 149.05 (lat, lon). Ogni secondo è buono per comprendere come si potrà sviluppare la dinamica dell’evento.

Terremoto, le presunte cause

Secondo l’Alaska Earthquake Center, in un articolo scritto da Helena Buurman l’8 settembre 2017, sottilineano come le attività di test nucleari stiano stimolando il territorio e le faglie. L’Alaska infatti è il territorio americano più vicino alla Corea del Nord. Il rapporto fatto appunto dall’Alaska Earthquake Center nelle recenti monitorazioni e rivelazioni manca la cosiddetta “onda S” o chiamata anche “onda di taglio”.

Questa genera una forza sismica che arriva dall’interno verso l’esterno lungo il piano della faglia e quindi lungo le sezioni della crosta terrestre. Il fatto che questa onda S manchi è segno che la scossa sia dovuta da un’esplosione e non da un’energia che proviene dalla Terra. Le ondate sismiche provocate dalle esplosioni della Corea del Nord hanno la capacità di raggiungere l’Alaska in 4 minuti. Queste considerazioni non sono esposte, nemmeno dal sito di riferimento, con atteggiamento radicale. Sono tutte supposizioni e teorie tratte dai dati delle strumentazioni di rilevazione sismica.

Terremoto, allarme tsunami

Il terremoto del 23 gennaio ha raggiunto una magnitudo di 8.2 e ha colpito circa 175 miglia a sud-est di Kodiak. In questo momento l’allarme tsunami è esploso e le zone in pericolo sono l’Alaska sudorientale e meridionale compresa la penisola dell’Alaska e le isole Aleutine. Anche la Columbia Britannica, in Canada, potrebbe subire dei danni. Anche altre zone dell’Oceano Pacifico sono state messe in allerta come per esempio le isole Hawaii.

Nathaniel Moore, che al momento della scossa si trovava in mare su una barca a Kodiak ha percepito il terremoto e ha sentito il mare agitarsi furiosamente per un lungo minuto. Lui insieme alle altre persone presenti sul peschereccio hanno abbandonato la barca e si sono messi in salvo in una zona più alta dell’Alaska per evitare ogni pericolo relativo ad un possibile tsunami.

In questo momento, comunica la CNN, l’intera città di Kodiak sta evacuando. I cittadini hanno rilasciato svariate testimonianze e tutti confermano che questo terremoto è stato lungo e molto lento. Chi ha vissuto per tutta la vita in questa zona, che è ricca di movimenti sismici, non ha mai sentito niente di simile. E’ stato un evento raccapricciante che ha messo in allarme tutti. Nessun danno apparentemente grave a parte qualche crepa sul muro.

Evacuazione

La gente di Kodiak è stata svegliata di soppiatto intorno alla mezzanotte e le sirene che allertavano il pericolo di tsunami hanno cominciato a suonare. Un utente su Twitter però ha cominicato che le strade sono molto innevate e ghiacciate quindi si prevede una grande difficoltà nell’abbandonare la città. Coloro che cercano di sfuggire su un territorio più alto, per evitare appunto il possibile tsunami, incontreranno non poche difficoltà.

Intanto gli elicotteri sono alle prese con la sorveglianza del territorio e milioni di persone si stanno preparando ad un attacco imminente da parte dell’Oceano. Grazie ai social è stato possibile constatare che la scossa è stata percepita anche a Seatle e Vancouver. Ad Anchorage, la più grande città dell’Alaska ha intanto mandato un allarme che avvisa la popolazione che potrebbe avvenire una grave minaccia alla vita e alle proprietà.

Il Pianeta nel 2018

E’ risaputo come l’Alaska sia un territorio ricco di terremoti minacciosi anche grazie alla presenza di una grossa faglia vicina, che è quella della California. Il 2018 è previsto che la Terra abbia i vulcani molto più attivi rispetto agli altri anni. Negli ultimi anni sempre più terremoti stanno terrorizzando il Pianeta. Alaska, Papua Nuova Guinea, Messico, Indonesia, Hawaii, Cile e Giappone sono le zone più colpite negli ultimi anni. Pare che la velocità della rotazione terrestre stia rallentando riducendo la lunghezza di un giorno di un millisecondo. Sembra poco ma questo dato potrebbe avere delle coseguenze devastanti.

Dal 1900 i terremoti sono aumentati in numero e anche di intensità. Tutti provocati negli anni in cui è iniziato il rallentamento della rotazione terrestre. Il professor Bilham ha dichiarato all’Observer che i terremoti sono aumentati con una media di 25/30 all’anno. Mentre negli anni passati i terremoti erano di media 15 all’anno.

Terremoti nel 2018

Il professor Bilham dell’Università del Colorado dichiara che ci saranno degli aumenti di terremoti quest’anno causati appunto dal rallentamento della rotazione terrestre. Non è ancora chiaro il motivo per cui provoca più terremoti il rallentamento. Forse potrebbe essere dovuto al cambiamento del nucleo della Terra.