È ancora nebuloso il destino dei sei cittadini italiani rimasti bloccati sulla nave da crociera Oasis of the seas a causa della pandemia di coronavirus.
I nostri connazionali, assieme agli altri mille passeggeri della nave di Royal Caribbean, sono infatti impossibilitati a scendere dai primi di aprile, quando l’imbarcazione ha attraccato lungo le coste della Florida. Da allora, e nonostante gli interventi della Farnesina, la guardia costiera statunitense impedisce a chiunque di sbarcare a terra, pena l’arresto immediato.
Coronavirus, il destino di sei italiani negli Usa
Dal momento dell’attracco la nave è stata posta in lockdown forzato da parte delle autorità statunitensi proprio a causa del coronavirus, che da aprile a oggi ha già causato la morte di tre passeggeri di età compresa tra i 35 e i 40 anni. I cittadini italiani presenti sulla nave sono tutti membri del personale di servizio, che è stato licenziato in blocco dalla compagnia lo scorso 28 marzo.
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Senza più alcuni tipo di contratto e di assicurazione sanitaria, e con i passaporti trattenuti dalle autorità Usa senza un giustificato motivo, i sei nostri connazionali sono ancora in attesa di una risposta da parte della autorità italiane che stanno attualmente mediando con i funzionali locali. Il governatore della Florida Ron De Santis ha infatti affermato in merito al destino dei marittimi presenti sulla nave da crociera: “Non sono affar mio nè da vivi nè da morti.
Al momento i passeggeri della nave non dispongono di gel igienizzante né di mascherine per far fronte all’emergenza sanitaria a bordo, che si sta rivelando ben peggiore di altri scenari analoghi già vissuti da cittadini italiani nelle scorse settimane.