Messico: ritrovato un cimitero di mammut con ben 60 esemplari

Ritrovato in Messico un cimitero di mammut, la scoperta conferma una tecnica di caccia antichissima.

Nell’antico lago Xaltocan, in Messico, gli archeologi hanno ritrovato dei resti di 60 mammut, in quello che sembra un vero cimitero di questi enormi elefanti preistorici che, probabilmente, si erano recati al lago per abbeverarsi.

Il fatto che ci siano i resti di più esemplari nello stesso punto ha portato gli esperti a descrivere una tecnica di caccia che finora era stata solo suggerita da ipotesi. Stando a quanto riferito dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, la scoperta “consentirà di offrire un’opportunità senza precedenti, ovvero approfondire oltre 30mila anni di storia”.

Messico: ritrovato un cimitero di mammut

Gli scheletri rinvenuti appartengono ad esemplari adulti di maschi e femmine e anche ad alcuni cuccioli. I resti trovati nei fondali poco profondi si sarebbero meglio confermati rispetto a quelli che invece erano più al centro del lago che declina verso il basso. Per i ricercatori, i cacciatori avevano capito che fosse molto più facile cacciare quei bestioni una volta incastrati nella melma, incapaci di muoversi e di sfuggire alle frecce e alle lance.

Per Pedro Francisco Sánchez Nava, coordinatore nazionale dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, “non è escluso che gli umani abbiano approfittato del vantaggio”.

I 60 mammut non rappresentano tra l’altro una novità per la zona di Xaltocan. Nel 2019 gli archeologi avevano infatti trovato le ossa di 14 mammut all’interno di due grandi pozzi scavati probabilmente 15mila anni fa. Vicino c’erano anche 15 tombe del periodo preispanico che gli esperti attribuiscono a contadini del luogo.

Nei loculi c’erano anche vasi, scodelle, statuette d’argilla che raffiguravano cani e uccelli: oggetti che dovevano accompagnare le anime dei defunti nel viaggio verso l’aldilà.