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Nel corso del conflitto tra Russia e Ucraina, la guerra si è trasformata in un conflitto prolungato, caratterizzato da una guerra di attrito in cui nessuna delle due parti è riuscita a ottenere un vantaggio decisivo. La situazione sul campo è complessa, con i progressi russi che, sebbene presenti, sono stati lenti e costosi, sia in termini di risorse materiali che di vite umane.
In questo contesto, il governo di Mosca ha cercato di enfatizzare i successi militari per rafforzare la sua posizione nei colloqui di pace mediati dagli Stati Uniti, cercando di dipingere una vittoria inevitabile. Il presidente Vladimir Putin, in una dichiarazione di fine novembre, ha affermato che le forze ucraine devono ritirarsi dai territori occupati per fermare i combattimenti, altrimenti la Russia agirà militarmente.
Andamento della guerra: progressi e difficoltà
Nonostante le affermazioni ufficiali, la realtà sul campo è ben diversa. Secondo l’analista militare Michael Kofman, le forze russe hanno mostrato prestazioni deludenti, con perdite elevate e obiettivi non raggiunti. Il conflitto si è evoluto da una campagna militare convenzionale a operazioni condotte da piccole unità di infiltrazione, sostenute da finanziamenti volontari e l’uso di tecnologie a basso costo.
Territori conquistati e strategie adottate
Putin ha rivendicato l’acquisizione di quasi 5.000 chilometri quadrati di territorio ucraino nel corso dell’anno. Le forze russe sono riuscite a espellere le truppe ucraine dalla regione di Kursk e hanno brevemente occupato la regione di Sumy, sebbene tali avanzate si siano fermate rapidamente. In Donetsk, le forze russe sono prossime alla conquista di città come Pokrovsk e Myrnohrad dopo anni di combattimenti.
La situazione rimane complessa, con alcuni reparti che avanzano di decine di chilometri, mentre in altri casi i progressi sono misurati in metri. Nonostante ciò, la Russia non è riuscita a conseguire una vittoria decisiva, come evidenziato dall’analista della BBC Pavel Aksenov, che sottolinea che il conflitto è ora caratterizzato da combattimenti di logoramento piuttosto che da offensive strategiche.
Nuove tecniche e uso dei droni
Nel corso della guerra, le forze russe hanno iniziato a fare maggiore affidamento su piccoli gruppi di assalto, piuttosto che su grandi formazioni corazzate. Queste unità hanno la capacità di identificare e sfruttare i punti deboli delle difese ucraine, permettendo guadagni territoriali incrementali. Questa nuova strategia è stata efficace in aree come Pokrovsk e Myrnohrad, dove i russi hanno adattato le loro tattiche a un contesto di guerra sempre più dominato da droni e artiglieria.
Il ruolo dei droni nella guerra moderna
Secondo l’Atlantic Council, il conflitto ha visto un cambiamento a favore della Russia nella guerra dei droni a partire dalla fine del 2025, tendenza che è continuata nel corso dell’anno. I comandanti russi hanno utilizzato droni a fibra ottica, meno vulnerabili al disturbo elettronico, per ottimizzare le operazioni sul campo. Questi droni hanno avuto un ruolo cruciale nel forzare le truppe ucraine a lasciare la regione di Kursk, attaccando obiettivi strategici come i rifornimenti di munizioni.
Le nuove unità di droni create dalla Russia formano operatori attraverso un sistema di apprendistato, conducendo attacchi mirati contro le posizioni e le linee di rifornimento ucraine. Tuttavia, Aksenov mette in guardia: l’utilizzo dei droni, sebbene significativo, non è l’unico fattore del successo militare russo. Anche le bombe aeree guidate e l’artiglieria hanno svolto un ruolo fondamentale.
Problemi logistici e sfide interne
Nonostante i progressi, l’esercito russo deve affrontare sfide logistiche significative. Sebbene il governo russo stia cercando di rifornire le proprie forze con nuovi soldati contrattisti, la mancanza di un sistema di approvvigionamento centralizzato e affidabile è evidente. Molti materiali e attrezzature vengono forniti da gruppi di volontari, blogger pro-guerra e iniziative private, creando un’economia di guerra informale ma caotica, con unità che variano notevolmente in termini di supporto e risorse.
Questa situazione evidenzia un disallineamento tra la pianificazione pre-bellica della Russia e le realtà di un conflitto prolungato. Secondo Aksenov, una guerra di logoramento richiede un modello economico e industriale differente, e la Russia ha avuto difficoltà a stabilire una tale struttura. Nonostante ciò, le forze russe continuano a fare progressi grazie all’adattamento delle loro tattiche e alla risposta alle sfide contemporanee.
In questo contesto, il governo di Mosca ha cercato di enfatizzare i successi militari per rafforzare la sua posizione nei colloqui di pace mediati dagli Stati Uniti, cercando di dipingere una vittoria inevitabile. Il presidente Vladimir Putin, in una dichiarazione di fine novembre, ha affermato che le forze ucraine devono ritirarsi dai territori occupati per fermare i combattimenti, altrimenti la Russia agirà militarmente.0