Femminicidi in aumento, Minniti: 'Un dato che preoccupa'

Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha diffuso dei dati in cui si evidenzia l'aumento dei femminicidi negli ultimi anni. La situazione è preoccupante, perché altri reati analoghi sono invece in calo.

Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha diffuso dei dati che riguardano gravi reati come gli omicidi, i femminicidi, stupri, e stalking.

Emerge un dato che dovrebbe essere confortevole, ossia che negli ultimi anni la quantità di persone uccise da altre persone è in calo. Diminuisce anche l’entità degli stupri e dello stalking. Ma sale in superficie un’altra importante informazione, ossia che è stato registrato anche un preoccupante aumento dei femminicidi. Il ministro definisce questa situazione come davvero “preoccupante”. Nel giugno scorso, l’Istat aveva pubblicato dei dati in cui emergeva che nel 2016 120 donne sono state uccise da mariti, padri o fidanzati.

Femminicidi 2017

Di certo non possiamo che concordare col ministro Marco Minniti. Oggi c’è stata una commissione parlamentare sul femminicidio, ed ha espresso la sua preoccupazione. Infatti, in uno scenario di generale ridimensionamento, nonostante i recenti fatti di cronaca magari possono fa intendere il contrario, i femminicidi sarebbero in aumento.
Il responsabile del Viminale ha segnalato che dai 554 omicidi di sei anni fa si è scesi ai 400 del 2016, per poi giungere ai 258 dell’anno corrente.

Tuttavia, precisa che le vittime donne nel 2011 erano il 61%, nel 2016 il 73% e quest’anno il 71%.

Il ministro Minniti, parlando di tutti i reati analizzati, ha affermato che tutte le statistiche hanno una zona oscura, causata dal fatto che denunciare è spesso un percorso complicato, ma anche da questo punto di vista si sono fatti passi in avanti importanti. “Ma un dato che mi lascia particolarmente preoccupato è che diminuiscono i reati, ma rimane inalterato e in alcuni casi aumenta il fatto che questi reati vengano perpetrati contro le donne: appare come una costante che a mio avviso è inaccettabile”.

Secondo i dati, c’è stato un calo significativo degli atti persecutori, ma che sono scesi a -15%. Ma le donne risultano essere vittime nel 75% dei casi. Quindi si va oltre ai femminicidi, il gentil sesso è una categoria più bersagliata. Infatti è abbastanza raro sentire di vittime uomini.

Vittime e colpevoli

Nel 2017, l’età media di vittime e autori risulta essere intorno ai 50 anni. Invece, nel 30% dei casi le vittime hanno un’età inferiore ai 40 anni. Il 18% delle vittime è di nazionalità straniera. Tra gli autori dei delitti, più del 20% l’autore ha un’età inferiore ai 30 anni. Nel 13,5% dei casi l’autore della violenza non è di nazionalità italiana. Il fenomeno ha una diffusione omogenea su tutto il territorio nazionale.

Quest’ultimo dato è forse uno dei più preoccupanti, dal momento che evidenzia il fatto che non ci sono eccezioni, ma che è una malattia insita nella società in cui viviamo.

Purtroppo c’è ancora molto lavoro da fare per superare questa fase. Con ogni probabilità, da parte di chi è o si crede più ‘forte’ ci sarà sempre la tendenza, comunque, a colpire chi è più debole, o in una situazione di ‘inferiorità’. Qui non avviene solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica, che impedisce alla vittima di agire come dovrebbe, denunciando prima che sia tropo tardi.