Dopo oltre sei settimane di paralisi, gli Stati Uniti mettono fine allo shutdown federale più lungo della loro storia, un blocco durato 43 giorni che ha lasciato senza stipendio centinaia di migliaia di lavoratori pubblici e rallentato interi settori, dal trasporto aereo ai servizi essenziali.
La disputa politica continua: l’Obamacare al centro del confronto
Nonostante la riapertura, la tensione tra repubblicani e democratici resta alta. Il leader democratico alla Camera, Hakeem Jeffries, ha assicurato che la battaglia è tutt’altro che conclusa: “È appena iniziata”, ha dichiarato, prevedendo che la mancata proroga dei fondi sanitari potrebbe avere conseguenze politiche pesanti per il GOP alle elezioni di metà mandato del 2026.
Dal canto suo, Trump ha ribadito la sua posizione critica nei confronti della riforma sanitaria: “L’Obamacare è stata un disastro fin dall’inizio. Vorremmo che i soldi destinati alle assicurazioni andassero direttamente agli americani, così da poter scegliere la propria copertura e diventare manager di sé stessi”. Secondo le stime, in assenza di nuovi finanziamenti, i premi assicurativi potrebbero aumentare in media del 114%.
Con la riapertura del governo, anche il settore del trasporto aereo, gravemente colpito dallo stop, tornerà progressivamente operativo. Migliaia di voli cancellati nei giorni scorsi stanno lentamente riprendendo, mentre i controllori di volo e il personale della sicurezza rientrano in servizio. Il provvedimento firmato da Trump garantirà inoltre il pagamento dei buoni pasto per 42 milioni di americani, segnando un passo importante verso la normalizzazione dopo settimane di incertezza e disagi.
Fine dello shutdown dopo 43 giorni, via libera della Camera e firma di Trump
Dopo un periodo di chiusura record durato 43 giorni, gli Stati Uniti mettono fine allo shutdown più lungo della loro storia. La Camera dei Rappresentanti ha approvato il provvedimento con 222 voti favorevoli e 209 contrari, permettendo la riapertura delle agenzie federali e il ritorno al lavoro di oltre un milione di dipendenti pubblici. Sei deputati democratici hanno scelto di sostenere la misura insieme ai repubblicani, segnando così la conclusione di una crisi politica che aveva bloccato gran parte delle funzioni governative.
Il presidente Donald Trump ha firmato la legge nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca, sottolineando la volontà di non cedere a nuove pressioni: “Oggi stiamo inviando un chiaro messaggio: non cederemo mai al ricatto”, ha dichiarato circondato dai leader repubblicani.
Ringraziando anche i democratici che hanno votato a favore, ha aggiunto che una situazione simile “non si deve più ripetere”. Il provvedimento garantirà finanziamenti fino al 30 gennaio, escludendo però l’estensione dei sussidi all’Obamacare, nodo principale dello scontro politico che aveva originato il blocco.