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Agrigento: rapina e tentato omicidio, arrestato giovane di Ribera

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Palermo, 21 mar. (Adnkronos) - I Carabinieri della Tenenza di Ribera (Agrigento) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ventiseienne riberese che nei mesi scorsi aveva cercato di uccidere un suo coetaneo con un cacciavite e tentato di rapinare una taba...

Palermo, 21 mar. (Adnkronos) – I Carabinieri della Tenenza di Ribera (Agrigento) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ventiseienne riberese che nei mesi scorsi aveva cercato di uccidere un suo coetaneo con un cacciavite e tentato di rapinare una tabaccheria. "Non si interrompe l’attività dei Carabinieri, impegnati in questi giorni su più fronti per contrastare l’emergenza coronavirus e contemporaneamente la criminalità comune – dicono dall'Arma – Ieri, dopo complesse ed articolate indagini coordinate dai Sostituti Procuratori Michele Marrone e Christian Del Turco della Procura della Repubblica di Sciacca, i militari della Tenenza di Ribera, hanno fatto scattare le manette ai polsi di Sandro Andreatto, già noto alle forze dell’ordine. Nei mesi scorsi, il giovane aveva colpito al collo con un cacciavite un suo coetaneo, nel corso di una lite scaturita per futili motivi, ferendolo gravemente alla gola. Alcuni giorni dopo, volto coperto e pistola in pugno (risultata poi a salve), aveva tentato di rapinare una tabaccheria al centro del paese, ma in quell’occasione la commessa reagì scatenando una colluttazione col rapinatore, che decise di esplodere un colpo a salve contro il figlio, nel frattempo intervenuto in soccorso della madre".

Il ventiseienne è poi fuggito ma l’auto utilizzata è stata subito ritrovata dai Carabinieri, con ancora all’interno i vestiti usati durante la rapina e la pistola a salve ancora carica. I Carabinieri sono riusciti ad identificare il giovane "grazie a minuziose indagini che sono partite proprio dall’analisi della pistola e dei vestiti trovati sull’auto abbandonata". Lo hanno così deferito all’Autorità Giudiziaria che ha condiviso le tesi investigative esposte, consentendo al Gip di Sciacca di emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.