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M5S: capo comunicazione Bruxelles, 'governo ferma licenziamenti, noi mandati a casa'

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Roma, 3 nov. (Adnkronos) - "Il governo Conte blocca i licenziamenti in Italia, e forse non tutti nel Movimento stanno dando il buon esempio". Lo ha scritto in un messaggio inviato ad alcuni deputati e collaboratori, e visionato dall'Adnkronos, Diego Destro, capo comunicazione del M5S ...

Roma, 3 nov. (Adnkronos) – "Il governo Conte blocca i licenziamenti in Italia, e forse non tutti nel Movimento stanno dando il buon esempio". Lo ha scritto in un messaggio inviato ad alcuni deputati e collaboratori, e visionato dall'Adnkronos, Diego Destro, capo comunicazione del M5S in Europa, messo alla porta insieme ad altri 7 dipendenti tra giornalisti, videomaker, grafici e social media manager dai 4 dissidenti del gruppo -Ignazio Corrao, Rosa D'Amato, Nicola Pedicini ed Eleonora Evi- che hanno azzerato i fondi al raggruppamento condiviso della comunicazione, di fatto mandando a casa 8 professionisti.

"Spiace constatare che dopo 6 anni e mezzo di lavoro comune, intrecciato di rapporti umani, alcuni deputati che oggi hanno lasciato il gruppo comunicazione, licenziando 8 persone, non abbiano trovato nemmeno il coraggio di avvisare personalmente me o uno dei ragazzi della comunicazione – scrive Destro -. Detto questo, il motivo del licenziamento è così paradossale da risultare incredibile. In sintesi: avete fatto troppi post sul sì alla votazione sulla Politica Agricola Comune (PAC). Tradotto: avete lavorato troppo. E hanno anche contato i post: 31".

"La PAC è il provvedimento più importante dell’Unione, quello che assorbe il budget più alto, e sarebbe stato sbagliato anche solo pensare di non comunicare adeguatamente su questo. Il problema è che abbiamo comunicato solo il sì e non il no. Ecco, questo è divertente: immaginate se oggi in America il Democratic Party comunicasse ''VOTA BIDEN' e 'VOTA TRUMP' contemporaneamente. La Comunicazione ha espresso correttamente la linea ufficiale sulla PAC, non quella dei dissidenti o di chi ha espresso voto contrario peraltro dopo assemblee di delegazione che avevano sancito con un voto democratico la linea decisa dal Movimento".