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Coronavirus: Caritas, da ottobre a Milano aiuti a 672 nuove famiglie

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Milano, 17 nov. (Adnkronos) - Dal Dpcm del 18 ottobre, con il quale il governo ha imposto le prime limitazioni alle attività economiche, le richieste di aiuto hanno ripreso a salire in modo importante nei principali servizi di assistenza attivati da Caritas Ambrosiana per arginare la crisi so...

Milano, 17 nov. (Adnkronos) – Dal Dpcm del 18 ottobre, con il quale il governo ha imposto le prime limitazioni alle attività economiche, le richieste di aiuto hanno ripreso a salire in modo importante nei principali servizi di assistenza attivati da Caritas Ambrosiana per arginare la crisi sociale seguita alla pandemia. Dalla metà di ottobre a oggi, in un mese esatto, hanno ricevuto la tessera a punti con cui si può fare la spesa gratuitamente negli Empori e nelle Botteghe solidali 672 nuove famiglie, che hanno fatto salire così ad oltre 9mila i beneficiari di questa rete di protezione che si era dimostrata fondamentale giù nel corso del lockdown di primavera.

Significativa, spiega la Caritas, è stata anche l’attività erogativa del Fondo San Giuseppe. Voluto dall’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini e sostenuto dal sindaco Giuseppe Sala, il fondo ha distribuito circa 3 mln, il 42% delle risorse raccolte (7.195.228 euro) a 1.692 famiglie che hanno perso il lavoro a causa del Covid. Dopo il livello più alto toccato nel mese di giugno (con 800.500 euro per 495 persone), a ottobre si è assistito a una nuova accelerazione che è stata più intensa nella seconda metà del mese e ha portato in 30 giorni ad erogare la somma di 489.500 euro a 228 persone che si sono trovate in difficoltà nell’ultimo periodo.

"Per non far collassare il sistema sanitario e assicurare le cure a tutti coloro che ne hanno bisogno è necessario tenere d’occhio la curva dei contagi. Occorre però guardare anche alla curva del malessere sociale che le restrizioni inevitabilmente creano e che purtroppo pagano, come abbiamo imparato nel primo lockdown, i lavoratori meno qualificati, con contratti più deboli o nessun contratto, in una parola i più poveri e meno tutelati", spiega Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana.