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Recovery: Draghi, 'spendere questi fondi e farlo bene, donne e giovani centrali'

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Roma, 23 mar. (Adnkronos) - "Il programma 'Next Generation EU' prevede per l’Italia 191,5 miliardi da spendere entro il 2026.cRafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi. Ciò significa far ...

Roma, 23 mar. (Adnkronos) – "Il programma 'Next Generation EU' prevede per l’Italia 191,5 miliardi da spendere entro il 2026.cRafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi. Ciò significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e centro-Nord che è fermo da decenni. Anzi, dagli inizi degli anni ’70 a oggi è grandemente peggiorato". Così il premier Mario Draghi, intervenendo in videoconferenza all'evento 'Sud – Progetti per ripartire' organizzato dalla ministra per il Sud, Mara Carfagna, rimarcando come il governo intenda spendere "bene" queste risorse, centrali per la ripartenza, guardando soprattutto alle donne e ai giovani.

"Il prodotto per persona nel Sud è passato dal 65% del Centro Nord al 55%. Negli ultimi anni – snocciola i numeri il presidente del Consiglio – c’è stato un forte calo negli investimenti pubblici, che ha colpito il Sud ovviamente insieme al resto del Paese. Tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è infatti più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi. Per la prima volta da tempo, abbiamo l’occasione di aumentare la spesa in infrastrutture fisiche e digitali, nelle fonti di energia sostenibili".

"Le risorse di Next Generation EU si aggiungono ad ulteriori programmi europei e ai fondi per la coesione, che mettono a disposizione altri 96 miliardi per il Sud nei prossimi anni. Ma abbiamo imparato che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno. Ci sono due problemi: uno nell’utilizzo dei fondi europei, l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche. A fronte di 47,3 miliardi di euro programmati nel Fondo per lo Sviluppo e la Coesione dal 2014 al 2020, alla fine dello scorso anno erano stati spesi poco più di 3 miliardi – il 6,7%. Nel 2017, in Italia erano state avviate ma non completate 647 opere pubbliche. In oltre due terzi dei casi, non si era nemmeno arrivati alla metà. Il 70% di queste opere non completate era localizzato al Sud, per un valore di 2 miliardi. Divenire capaci di spendere questi fondi, e di farlo bene, è obiettivo primario di questo governo. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi in particolare verso le donne e i giovani", assicura Draghi.