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Coronavirus: lo studio, mascherine filtranti spesso non calzano bene alle donne

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Roma, 16 set. (Adnkronos Salute) - Le mascherine filtranti, ormai presidio irrinunciabile anti-Covid, a volte non si adattano correttamente al viso di chi le indossa, soprattutto nel caso delle donne. Lo evidenzia uno studio australiano su 'Anesthesia' (rivista dell'Associazione degli...

Roma, 16 set. (Adnkronos Salute) – Le mascherine filtranti, ormai presidio irrinunciabile anti-Covid, a volte non si adattano correttamente al viso di chi le indossa, soprattutto nel caso delle donne. Lo evidenzia uno studio australiano su 'Anesthesia' (rivista dell'Associazione degli anestesisti): secondo gli autori le mascherine chirurgiche e quelle Ffp2 ed Ffp3 non si adattano sempre correttamente a tutti i volti, specie quelli femminili o degli operatori asiatici, e gli ospedali possono non avere tempo e risorse finanziarie per garantire che ogni dipendente abbia un dispositivo della giusta misura. "E' vero, ci sono dei problemi e non solo nel caso delle donne, per via della dimensione e della forma del viso", spiega all'Adnkronos Salute il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco.

"Per gli uomini a creare problemi è anche alla presenza della barba, sconsigliata nel caso delle mascherine Ffp2 ed Ffp3: al massimo sono 'consentiti' dei baffetti", aggiunge Pregliasco. "Una protezione soddisfacente sarà fornita solo se i dispositivi facciali filtranti si adattano correttamente al viso dell'individuo, fornendo una perfetta tenuta facciale", spiega Britta von Ungern-Sternberg, co-autrice senior dello studio, del Perth Children's Hospital – The University of Western Australia a Perth. "La protezione diminuisce in presenza di una perdita – avverte – poiché l'aria non filtrata verrà aspirata all'interno della mascherina".

L'analisi australiana ha rilevato che i dispositivi filtranti si adattano al viso dell'85% delle donne e del 95% degli uomini. Percentuali più elevate sono state riscontrate nei caucasici (90%) rispetto agli asiatici (84%). E percentuali particolarmente basse sono state riportate nelle donne asiatiche, dove la media è del 60%.

"A creare problemi nel caso delle donne sono soprattutto le mascherine chirurgiche", riprende Pregliasco. Per ovviare "noi in ospedale – dice il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano – usiamo anche le visiere, per garantire una maggior sicurezza agli operatori".