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Delitto di Garlasco, emerge un nuovo elemento: un video di Sempio sul computer di Chiara Poggi

Garlasco Sempio Poggi

Il ritrovamento di un video con Andrea Sempio sul pc di Chiara Poggi, esaminato il giorno dopo l’omicidio di Garlasco, è un elemento controverso dell’indagine.

Nel contesto dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, l’esame del computer della vittima si è rivelato uno degli aspetti più delicati dell’inchiesta. Il ritrovamento di un video in cui compare Andrea Sempio, amico di Marco Poggi e frequentatore abituale della casa, ha riacceso l’attenzione sulle procedure seguite dagli inquirenti e sul ruolo che i file digitali hanno nella ricostruzione dei fatti immediatamente successivi al delitto.

Garlasco, nuovo colpo di scena: spunta un video di Sempio sul pc di Chiara Poggi

Un video che ritrae Andrea Sempio è stato rinvenuto sul computer di Chiara Poggi ed esaminato dagli investigatori il 14 agosto 2007, appena un giorno dopo l’uccisione della giovane. A portare alla luce questo elemento è stata Francesca Bugamelli, attraverso il suo canale YouTube “Bugalalla Crime”, dove ha diffuso in esclusiva il filmato.

Le immagini mostrano un gruppo di ragazzi all’interno di quello che sembra un edificio scolastico nelle ore serali: tra loro compare Sempio, impegnato in un gioco con una palla, durante il quale viene danneggiata accidentalmente una scrivania. Secondo quanto ricostruito, il video sarebbe stato realizzato il 13 marzo 2007 con un vecchio telefono cellulare, probabilmente da Marco Poggi, fratello di Chiara, dopo le 21.

Un dettaglio rilevante riguarda però la gestione successiva del file: il filmato sarebbe stato trasferito sul pc di Chiara il 20 luglio 2007 e risulterebbe aperto il 14 agosto 2007 alle 16:28, quando il computer era già sotto sequestro. Come spiegato, “è il giorno dopo l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, quando il computer della ragazza si trovava già sotto sequestro nelle mani dei carabinieri”.

Delitto di Garlasco: le analisi informatiche e le criticità investigative

Il video rientrerebbe nel gruppo di file visionati dagli inquirenti prima della copia forense del dispositivo, in una fase caratterizzata da operazioni svolte con tempistiche considerate anomale. Secondo Bugamelli, tali circostanze sarebbero state confermate anche dai periti informatici del processo di primo grado, Alberto Porta e Daniele Occhetti. Gli esperti avrebbero ricordato che il computer era utilizzato non solo da Chiara, ma anche dal fratello Marco e dagli amici, soprattutto per giocare.

In merito al filmato, i periti avrebbero chiarito: “All’epoca per noi non aveva un contenuto particolare, probabilmente non abbiamo neanche riconosciuto i soggetti”. Tuttavia, proprio l’analisi dei metadati ha assunto un peso rilevante, poiché “quel video è stato uno degli elementi che ci ha consentito di affermare nella perizia che effettivamente erano state effettuate delle operazioni sul pc di Chiara non consone e con modalità non corrette rispetto all’analisi di un reperto”. Un aspetto che, ancora oggi, continua a sollevare interrogativi sul modo in cui furono condotte le prime fasi dell’indagine.