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Garlasco, Sempio sotto accusa: un supertestimone contesta lo scontrino e smonta l'alibi

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Delitto di Garlasco, lo scontrino di Sempio sotto la lente: un supertestimone mette in discussione l’alibi dell'indagato.

Il caso Garlasco, da oltre quindici anni al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, sembra avviarsi verso una svolta decisiva. Al cuore delle indagini c’è lo scontrino del parcheggio di Vigevano del 13 agosto 2007, oggi potrebbe mettere in discussione l’alibi di Andrea Sempio. L’emergere di un “supertestimone” capace di contestare direttamente la versione dell’indagato riapre la riflessione su verità e menzogne, tra vecchie indagini, testimonianze contrastanti e nuovi elementi destinati a influenzare l’evoluzione del processo.

La svolta inattesa sul caso Garlasco: spunta un supertestimone

Un nuovo sviluppo potrebbe sconvolgere le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, gli inquirenti di Pavia hanno individuato un “supertestimone” che metterebbe seriamente in discussione l’alibi fornito da Andrea Sempio riguardo allo scontrino del parcheggio di Vigevano.

Questo biglietto, datato 13 agosto 2007, era stato consegnato ai carabinieri un anno dopo il delitto, durante il secondo interrogatorio dell’indagato. Già in passato, nella prima inchiesta del 2017, lo scontrino aveva rappresentato uno degli elementi chiave su cui il gip Fabio Lambertucci aveva basato l’archiviazione del caso, ora al centro di un’indagine per corruzione che coinvolge l’ex aggiunto Mario Venditti.

Nel febbraio 2017, Sempio aveva spiegato davanti ai pm Venditti e Giulia Pezzino che lo scontrino era stato trovato dai genitori e conservato per precauzione, e che lui lo aveva poi portato in caserma su indicazione dei carabinieri. Tuttavia, il ticket, pagato alle 10.18 del giorno dell’omicidio, è stato successivamente considerato non come prova di alibi, ma come elemento sospetto. La nuova indagine ha evidenziato anomalie nella consegna del biglietto e strani episodi legati alla madre di Sempio, che ad aprile 2025 ha avuto un malore durante l’audizione proprio quando venivano trattati gli orari dello scontrino e la sua conoscenza di un vigile del fuoco di Vigevano.

Pochi giorni fa, Fabrizio Gallo, legale dell’ex avvocato Massimo Lovati, aveva espresso dichiarazioni enigmatiche durante la trasmissione «Ignoto X» di La7, sollevando dubbi sulla solidità dell’alibi presentato.

Se lui continua a usare quello scontrino, va contro un muro: lo scontrino è falso. Lovati sostiene che, se una persona è innocente, non ha bisogno di correre per trovarsi un alibi; perché dire che era lontano dal posto in cui è stata uccisa Chiara Poggi? Per Lovati lo scontrino è solo un indizio: se non si trova il riscontro esterno, come ad esempio una telecamera per fornire la prova della sua presenza, è carta straccia”.

Garlasco, un supertestimone smonta l’alibi di Sempio: “Lo scontrino? È falso”

Nei giorni scorsi, una persona informata sui fatti si è presentata spontaneamente ai carabinieri di Milano, dichiarando che lo scontrino del 13 agosto 2007 non apparteneva né ad Andrea Sempio né ai suoi familiari. La sua testimonianza, ritenuta credibile dagli investigatori, potrebbe ribaltare uno dei punti centrali della difesa e portare nuovi riscontri alla procura di Pavia guidata da Fabio Napoleoni. L’elemento chiave è che il ticket potrebbe appartenere a un’altra persona, la quale si trovava effettivamente nel luogo dove Sempio sostiene di essere stato.

Con il nuovo supertestimone e le recenti rivelazioni di Gallo, la vicenda dello scontrino si trasforma così in uno snodo cruciale, capace di influenzare significativamente l’evoluzione del caso.