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Guerra a Gaza, accordo Israele-Hamas: reazioni internazionali e speranza per la popolazione

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Accordo tra Israele e Hamas: cessate il fuoco, liberazione degli ostaggi e primi passi verso la ricostruzione della Striscia di Gaza.

La notte tra Israele e Hamas ha segnato un momento storico nel lungo conflitto che ha devastato la Striscia di Gaza: un accordo mediato dagli Stati Uniti, con il sostegno di Egitto, Qatar e Turchia, ha aperto la strada alla prima fase del piano di pace del presidente Donald Trump. L’intesa prevede un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, e il ritiro parziale delle truppe israeliane, offrendo una rara possibilità di stabilità in una regione segnata da anni di violenza e sofferenza.

La comunità internazionale ha accolto l’accordo con speranza e responsabilità, sottolineando la necessità di tradurre le firme in azioni concrete per la popolazione civile, la ricostruzione e la pace duratura.

Guerra a Gaza, accordo Israele-Hamas: le reazioni internazionali

L’accordo ha suscitato reazioni positive in tutto il mondo, con leader e istituzioni che hanno sottolineato l’importanza di trasformare l’intesa in risultati concreti per i civili e le famiglie degli ostaggi. Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la speranza che la tregua conduca alla fine della guerra e all’avvio di una soluzione politica basata sui due Stati, definendo l’intesa una fonte di “immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione”.

Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha accolto favorevolmente l’accordo e auspicato che questi sforzi siano “il preludio a una soluzione politica permanente che porti alla fine dell’occupazione israeliana dello Stato di Palestina e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente”, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco immediato e di aiuti umanitari sicuri.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è detto “profondamente lieto che i negoziati Hamas-Israele, condotti a Sharm El-Sheikh con il contributo della Turchia, abbiano portato a un cessate il fuoco a Gaza” e ha ringraziato Trump, Qatar ed Egitto per il sostegno significativo, assicurando che Ankara continuerà a monitorare attentamente l’attuazione dell’accordo.

Anche il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso sollievo per l’intesa, sottolineando che “l’accordo deve essere pienamente attuato senza indugio, consentendo l’ingresso di aiuti salvavita a Gaza senza restrizioni”.

Il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha definito il momento “una bella notizia” e ha evidenziato come la liberazione degli ostaggi e il ritiro parziale delle truppe israeliane possano creare la fiducia necessaria per costruire progressivamente la pace.

Il capo dell’ufficio per gli Affari umanitari dell’ONU, Tom Fletcher, ha confermato che “grandi notizie, facciamo uscire gli ostaggi e aumentiamo rapidamente gli aiuti”, mentre Jan Egeland del Consiglio norvegese per i rifugiati ha sottolineato che l’accordo rappresenta “un raggio di speranza dopo due anni di morte, distruzione e sfollamento forzato a Gaza”. Anche altri leader internazionali, come il presidente argentino Javier Milei, il primo ministro canadese Mark Carney e il premier australiano Anthony Albanese, hanno lodato il ruolo di Trump, definendo l’intesa un passo decisivo per la pace e la speranza dei civili coinvolti.

Il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, ha definito l’accordo in Medio Oriente annunciato da Trump un “suo innegabile successo” in un post pubblicato sui suoi canali social. Commentando l’annuncio del presidente statunitense, Mentana ha scritto che Trump ha espresso grande orgoglio nell’annunciare l’accordo e ha osservato che, essendo trascorsi solo dieci giorni dal lancio del suo piano di pace, la straordinaria notizia dell’accordo rappresenta un suo indubbio successo.

Guerra a Gaza, accordo Israele-Hamas. Meloni: “Italia pronta a contribuire”

L’intesa raggiunta nella notte a Sharm El-Sheikh tra Israele e Hamas rappresenta la prima fase del piano di pace elaborato dal presidente statunitense Donald Trump.

Secondo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si tratta di una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate”. La premier ha ringraziato Trump per aver ricercato con continuità la fine del conflitto e i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per il loro contributo decisivo, sottolineando che l’Italia continuerà a sostenere gli sforzi diplomatici e a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito l’accordoun’ottima notizia, la pace è dietro l’angolo, ora certo bisogna rinforzare e ha evidenziato la disponibilità italiana a partecipare con personale militare e aiuti umanitari, ricordando che si tratta della “prima tappa dell’applicazione della prima parte del piano americano che il governo italiano, con il sostegno del Parlamento, ha sempre sostenuto e favorito in ogni modo”.

 

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Guerra a Gaza, accordo Israele-Hamas: i prossimi passi

L’accordo tra Israele e Hamas sarà formalmente firmato oggi, durante l’incontro previsto alle 12 per la ratifica dell’intesa sulla prima fase del piano di pace americano. La notizia ha generato gioia e sollievo tra la popolazione civile di Gaza e le famiglie degli ostaggi israeliani, che vedono finalmente aprirsi una prospettiva concreta di libertà e sicurezza. Le famiglie degli ostaggi hanno scritto a Donald Trump per ringraziarlo e chiedere di poterlo incontrare personalmente durante la sua prossima visita in Israele, affinché possano esprimere di persona la loro gratitudine.

Saremmo profondamente onorati se potesse incontrarci durante la sua  prossima visita in Israele. Le mogli, i figli, i genitori e i fratelli delle persone a cui ha cambiato la vita desiderano ringraziarla di  persona. Abbiamo semplicemente bisogno dell’opportunità di guardarla negli occhi ed esprimere ciò che le parole da sole non  possono trasmettere appieno: che ci ha restituito le nostre famiglie  e, con loro, la nostra speranza”, si legge nella lettera aperta del Forum delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse.

Donald Trump ha confermato il proprio impegno a seguire da vicino l’attuazione dell’accordo e a garantire che i passi successivi del piano di pace siano rispettati, compreso il monitoraggio del ritiro parziale delle truppe israeliane e la distribuzione sicura degli aiuti umanitari. La firma odierna rappresenta dunque non solo un traguardo diplomatico, ma anche l’inizio di una nuova fase di responsabilità condivisa, con l’obiettivo di trasformare l’intesa in azioni concrete per stabilità e ricostruzione nella regione.