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Gaza, trattative e riserve: Hamas riflette sul piano Trump

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Hamas solleva richieste di revisione al piano Trump, puntando su disarmo e ritiro delle truppe israeliane: gli ultimi sviluppi

La situazione a Gaza si trova in una fase cruciale, con Hamas che valuta attentamente il piano proposto da Donald Trump per porre fine al conflitto nella Striscia. Tra negoziati con mediatori regionali e pressioni sul terreno, il futuro della popolazione e l’equilibrio nella regione dipenderanno dalle decisioni del movimento palestinese e dalla reazione di Israele.

Le prossime ore saranno decisive per stabilire se si aprirà la strada a un cessate il fuoco o a un’escalation militare.

Tensione a Gaza e operazioni israeliane

Mentre Hamas continua a ponderare il piano Trump, le forze israeliane hanno intensificato le operazioni a Gaza City, avvisando la popolazione che la strada costiera Rashid sarà chiusa verso nord, consentendo invece gli spostamenti a sud senza controlli militari. Il ministro della Difesa israeliano ha precisato che l’esercito sta completando il controllo del corridoio di Netzarim fino alla costa, dividendo la Striscia tra nord e sud, con l’obiettivo di accerchiare Gaza City e isolare i militanti di Hamas.

Le stime israeliane indicano che oltre 800.000 persone hanno già lasciato la città, mentre Hamas prosegue nel tentativo di trovare un accordo che ponga fine al conflitto senza compromettere la propria posizione militare. Nonostante alcune fonti interne al gruppo suggeriscano apertura al dialogo, altri esponenti, incluso il comandante militare locale, mostrano determinazione a proseguire la resistenza armata.

Il movimento insiste sulla necessità di garanzie internazionali per il rispetto del cessate il fuoco e ribadisce la contrarietà a qualsiasi forma di disarmo o di intervento internazionale considerato una nuova occupazione.

Gaza, Hamas valuta il piano Trump tra negoziati e riserve

Il capo del Servizio di informazione statale egiziano, Diaa Rashwan, ha dichiarato a Sky News Arabia che Hamas sta esaminando con attenzione il piano del presidente statunitense Donald Trump per la Striscia di Gaza, pur prevedendo che il movimento potrebbe accettarlo solo con alcune riserve. Rashwan ha avvertito che un eventuale rifiuto potrebbe avere gravi conseguenze per la stabilità regionale e ha sottolineato che qualsiasi minaccia alla sicurezza dell’Egitto potrebbe scatenare una crisi più ampia, respingendo la posizione dei Fratelli Musulmani.

Secondo quanto riportato dal canale saudita Al-Sharq, Hamas avrebbe chiesto ai mediatori di apportare modifiche al piano, concentrandosi principalmente sul disarmo, sull’esilio dei vertici e sulla necessità di garanzie per un ritiro completo delle forze israeliane. Le consultazioni interne tra Hamas, le altre fazioni palestinesi e i mediatori sono in corso senza interruzioni, con incontri a Doha tra rappresentanti qatarioti, egiziani e turchi.

L’organizzazione avrebbe inoltre chiesto che l’amministrazione della Striscia venga affidata a un comitato palestinese, distinguendo tra armi offensive e difensive, e ha ribadito la necessità di un calendario chiaro per il ritiro israeliano.