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Gaza, inizia la fase 2: Giorgia Meloni annuncia il contributo italiano per pace e ricostruzione

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Verso la ricostruzione di Gaza: Giorgia Meloni annuncia l’impegno dell’Italia a fianco della popolazione tra sicurezza e assistenza umanitaria.

Con la conclusione del vertice internazionale a Sharm el-Sheikh, si apre ufficialmente la Fase 2 della pace a Gaza, un passaggio cruciale per consolidare il cessate il fuoco e avviare la ricostruzione della Striscia. Giorgia Meloni ha annunciato l’impegno concreto dell’Italia, che sarà protagonista non solo sul fronte umanitario e sanitario, ma anche nella sicurezza e nella stabilizzazione del territorio.

Un momento storico per Gaza e l’orizzonte della pace duratura

Il vertice egiziano ha rappresentato un momento simbolico per la diplomazia internazionale, con la firma dell’accordo di pace da parte del presidente americano Donald Trump, celebrata da oltre venti leader mondiali. Meloni ha espresso il suo apprezzamento per il ruolo di Trump:

“Credo che Trump abbia ragione nel dire che è il suo più grande successo diplomatico, anche se noi gli auguriamo di conseguirne altri, a partire dall’Ucraina”.

La cerimonia, accompagnata dalla scritta Peace 2025, ha segnato la conclusione della fase immediata di cessate il fuoco e l’avvio di quella che il presidente americano ha definito “fase 2 di Gaza”. Il summit ha visto la partecipazione di figure chiave come Abdel Fattah al-Sisi, Tamim bin Hamad Al Thani e Recep Tayyip Erdogan, mentre Netanyahu ha rinunciato alla presenza.

Gaza, inizia la fase 2: Giorgia Meloni annuncia l’impegno dell’Italia

Con la conclusione del vertice internazionale sulla pace, Giorgia Meloni ha sottolineato l’impegno dell’Italia sul fronte della sicurezza e della stabilizzazione nella Striscia di Gaza. La premier ha ricordato che i carabinieri italiani da anni formano la polizia palestinese e partecipano alla missione europea a Rafah, evidenziando la possibilità di rafforzare questa presenza fino a un contributo in una forza di stabilizzazione dell’ONU, previo via libera del Parlamento. Come ha spiegato la stessa Meloni:

Non è interposizione, è monitoraggio del cessate il fuoco. Ha bisogno di una risoluzione delle Nazioni Unite. Quando viene approvata e viene richiesta la partecipazione italiana, io lo chiedo al Parlamento, ma la mia posizione è questa”.

L’Italia, secondo la premier, non si limiterà all’assistenza umanitaria:

Sul piano della ricostruzione siamo pronti a fare la nostra parte, ha aggiunto, includendo cooperazione allo sviluppo, interventi del settore privato, aiuti alimentari con l’iniziativa Food for Gaza e supporto sanitario diretto sul territorio.

Negli incontri bilaterali a margine del summit, Meloni ha ribadito il sostegno italiano al rilancio di un processo politico basato sulla soluzione dei due Stati, e al dialogo per la creazione delle condizioni necessarie a un futuro Stato palestinese indipendente. La premier ha sottolineato la necessità di muoversi con concretezza e rapidità:Ora bisogna procedere a passi spediti, dare il segnale della concretezza”.

In questo contesto, ha evidenziato come l’attuazione del piano di pace internazionale avvicini il riconoscimento della Palestina da parte dell’Italia:

Io punto ad avere uno Stato della Palestina e quindi il riconoscimento dello Stato della Palestina, quindi quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, certo”.

La Fase 2, ha concluso Meloni, è l’inizio di un impegno internazionale che l’Italia intende sostenere con concretezza, responsabilità e visione strategica.

 

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