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Gaza, nessun accordo sulla tregua di 60 giorni: Israele favorevole, Hamas dice no

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Israele si mostra disponibile a una tregua accettando la proposta di Steve Witkoff, ma Hamas la respinge definendola insufficiente.

Dopo mesi di tensioni e conflitti a Gaza, si apre una possibile via verso una tregua temporanea. Israele ha accettato di prendere in considerazione l’ultima proposta avanzata dall’inviato americano Steve Witkoff, segnando un potenziale spiraglio di pace. Tuttavia, Hamas ha subito respinto il piano, giudicandolo insufficiente e inadeguato rispetto alle proprie richieste. Questa situazione lascia aperta la strada a nuovi negoziati, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione l’evolversi degli eventi.

Gaza, bilancio drammatico: oltre 54mila vittime

Le autorità sanitarie hanno aggiornato il bilancio delle vittime a Gaza, che ha superato le 54.200 persone, con la maggioranza costituita da donne e bambini. I feriti sono arrivati a oltre 123.400, mentre migliaia restano ancora sepolti sotto le macerie, complici i continui bombardamenti che ostacolano gravemente le operazioni di soccorso, secondo quanto riferito dalle stesse fonti locali. Questi dati non comprendono i feriti nel nord di Gaza, dove l’accesso agli ospedali è quasi impossibile a causa degli intensi combattimenti in corso.

Nel frattempo, le Forze di Difesa Israeliane hanno diffuso volantini invitando la popolazione delle aree settentrionali di Gaza a dirigersi verso il sud. Avichay Adraee, portavoce militare in lingua araba, ha lanciato un appello sui social media per evitare la zona di Nuseirat, dove si prevedono scontri imminenti tra l’esercito israeliano e le milizie palestinesi, in attesa di un possibile accordo per un cessate il fuoco.

Gaza, tregua di 60 giorni impossibile: Israele favorevole, Hamas non cede

Uno spiraglio sembra essersi aperto da parte di Israele, che ha dato il proprio assenso a proseguire con l’ultima proposta presentata dall’inviato americano Steve Witkoff. Hamas, invece, ha giudicato il piano insoddisfacente, sottolineando tra l’altro la mancanza di garanzie sulla fine del conflitto, pur confermando che la valutazione della proposta è ancora in corso.

Nel corso della giornata di ieri, la televisione saudita Al Arabiya ha diffuso la notizia secondo cui anche la fazione palestinese avrebbe accettato il piano, ma questa informazione è stata successivamente smentita sia da fonti israeliane che da Hamas. Anche la Casa Bianca ha precisato che solo Israele ha dato il proprio sostegno alla proposta avanzata dagli Stati Uniti.

Israele ha mostrato apertura verso una tregua durante una riunione di governo, nonostante l’opposizione di alcuni alleati, e Netanyahu ha informato le famiglie degli ostaggi a Gaza, deluse dalla confusione degli ultimi giorni. La proposta di tregua di 60 giorni, elaborata dall’inviato americano Witkoff e passata al vaglio del presidente Trump, prevede il rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi, insieme alla continuazione dei negoziati. Hamas però contesta la mancanza di garanzie per un cessate il fuoco permanente e teme che Israele possa violare l’accordo come in passato.

Intanto, Israele ha autorizzato la creazione di 22 nuove colonie in Cisgiordania, suscitando dure critiche da Hamas e dalla comunità internazionale. Le tensioni restano alte, con operazioni militari in corso a Gaza e il bilancio delle vittime in crescita da entrambe le parti.