Gigi Proietti: età, vita privata e curiosità sull'attore

Ecco alcune curiosità sulla vita privata e professionale di Gigi Proietti, uno degli esponenti più importanti dello spettacolo italiano

Gigi Proietti è considerato uno degli esponenti più importanti dello spettacolo italiano degli ultimi 40 anni.

Un personaggio eclettico, dal talento universale, capace di interpretare più ruoli in diversi contesti, dal cinema, alla tv, e soprattutto al teatro. La sua carriera spicca il volo agli inizi degli anni sessanta, durante la quale ha dimostrato di essere un artista a 360 gradi, lavorando come attore, doppiatore, regista, comico e cantante.

Gigi Proietti

Luigi Proietti, detto Gigi, nasce a Roma il 2 novembre 1940 da Romano, originario di Amelia località sita in provincia di Terni, e Giovanna Ceci, di San Clemente di Leonessa (Rieti).

Fin da bambino è forte l’interesse per la musica. Tra gli strumenti adoperati vi sono il pianoforte, la chitarra, il contrabbasso. Durante le feste studentesche , e successivamente nei locali notturni della città capitolina, si esibisce frequentemente come cantante. Dopo aver conseguito la maturità classica frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, abbandonata tuttavia a pochi esami dalla laurea.

Gigi Proietti teatro

In questo periodo si iscrive al corso di mimica del Centro Universitario Teatrale, entrando a contatto con il mondo del teatro, una delle passioni cardini che lo hanno contraddistinto nel corso della sua professione artistica.

Fu allievo di mostri sacri come Arnoldo Foà e Giulietta Masina. Il primo ruolo di rilievo lo ottiene nella rappresentazione della commedia greca di Aristofane Gli uccelli, per la regia di Antonio Calenda. Il successo arriva nel 1970, quando viene scelto come sostituto di Domenico Modugno per la commedia musicale Alleluja brava gente.

I contatti con il cinema avvengono molto presto. Viene scritturato come comparsa nel film Il nostro campione (1955), a soli 14 anni.

Il successo sul grande schermo arriva però con Febbre da cavallo, nel ruolo di Bruno Fioretti “Mandrake”, diventato un vero e proprio cult della cinematografia italiana. Gli anni novanta rappresentano una fase di svolta per la carriera di Proietti. La fortunata fiction trasmessa su Rai 1, Il maresciallo Rocca, che lo vede protagonista nei panni di un carabiniere, ha registrato un altissimo tasso d’ascolto.

Curiosità

Della sua vita privata si sa ben poco, data l’ estrema riservatezza manifestata nel corso degli anni.

Nel 1967 si lega all’ex guida turistica svedese Sagitta Alter, conosciuta durante gli anni tarscorsi come cantante nei locali romani. La coppia ha due figlie, Susanna e Carlotta.

  • Gigi Proietti è uno dei maggiori esponenti del teatro italiano. Agli inizi della sua carriera non sembra intenzionato ad intraprendere questa strada: “Assolutamente no. A teatro non c’ero mai stato e poi non ero figlio di attori”.
  • I primi anni di lavoro sono davvero frenetici .

    Lezioni all’università al mattino, prove per gli spettacoli al pomeriggi e la sera, fino a tarda notte, le esibizioni come cantante. Per questo motivo abbandona l’università a soli sei esami dalla Laurea in Giurisprudenza.

  • Il 30 settembre 2013 riceve la cittadinanza onoraria della città di Viterbo.
  • Sostiene la sua vicinanza al centro sinistra. Tuttavia afferma di non aderire ad un partito in particolare.
  • Celebre la sua citazione: “Mi diverto e mi pagano pure.

    E’ una pacchia

    .”
  • Il 2013 esordisce nelle vesti di scrittore, con l’autobiografia Tutto sommato qualcosa mi ricordo. Nel 2015 è la volta de Decamerino. Novelle dietro le quinte, una raccolta di aneddoti e pensieri nati dietro le scene.
  • Nel 1995 partecipa al 45 esimo Festival di Sanremo, con il gruppo Trio Melody, insieme a Peppino di Capri e Stefano Palatresi. Il brano Ma che ne sai…(…se non hai fatto il piano bar) si classifica al 13 esimo posto.

  • Nel 1978 diventa direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma. Dà vita al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, fucina di numerosi artisti, tra i quali Enrico Brignano e Flavio Insinna.