Roma, 5 mag. (Adnkronos Salute) – Domani maggio si celebra la Giornata mondiale dell’asma 2025, un evento organizzato annualmente ogni primo martedì di maggio dalla Global Initiative for Asthma (Gina) per migliorare la consapevolezza, la prevenzione e la cura di questa patologia che colpisce oltre 260 milioni di persone, con una prevalenza globale di circa il 9% tra i bambini, dell’11% tra gli adolescenti e del 7% tra gli adulti (dati 'The International Journal of Tuberculosis and Lung Disease').
L’aria indoor tra i principali fattori di rischio dell’asma. “I fattori di rischio legati allo sviluppo dell’asma sono diversi, ed è spesso difficile trovare una singola causa diretta ma la comprensione delle cause è essenziale per la definizione di programmi di prevenzione finalizzati ad abbattere il carico associato a questa malattia. Tra i principali fattori di rischio dell’asma, e di molte altre patologie respiratorie e non soltanto, è riconosciuto anche l’inquinamento dell’aria indoor, che può favorire o provocare nuovi casi e può peggiorare la malattia esistente. Conoscere la qualità dell’aria indoor svolge quindi un ruolo fondamentale la base nella salvaguardia della salute delle persone con patologie respiratorie in generale, e per la prevenzione primaria dell’asma che per la gestione della malattia in tutte le sue forme di gravità”, lo afferma Gaetano Settimo, coordinatore del GdS, il Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità
“Si stima che il 90% del nostro tempo – riprende Settimo – lo trascorriamo infatti negli ambienti chiusi e di conseguenza la quasi totalità di aria che respiriamo ogni giorno è aria indoor. Le nostre abitazioni, le scuole, le palestre, gli uffici sono i tipici ambienti indoor dove spesso a nostra insaputa possono essere presenti numerose sorgenti inquinanti dell’aria sia di natura chimica, per esempio Pm10, Pm2,5, No2, formaldeide, benzene, altri composti organici volatili-CoV, sia di natura biologica (allergeni, acari come fonte di allergeni nella polvere, muffe che producono sostanze irritanti) comportando possibili rischi per la nostra salute e per quella dei nostri bambini”.
In questi anni il Gruppo di Studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor dell’Iss ha prodotto diversi documenti, opuscoli e podcast per aumentare e promuovere azioni di istruzione e formazione semplici e attuabili di prevenzione primaria alle persone con asma e alle famiglie allo scopo di mitigare l’esposizione giornaliera negli ambienti indoor dove si possono concentrare gli inquinanti chimici e biologici legati alle diverse sorgenti, che rappresentano fattori scatenanti di esacerbazioni dell’asma, tali da portare anche al ricovero ospedaliero.
“L’asma – ricorda Settimo – è inclusa nel piano d’azione globale della Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili ed è presente nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La complessità della problematica dell’asma richiede interventi organici, mirati e tempestivi sui fattori di rischio. È opportuno rafforzare in primis come priorità le azioni di prevenzione primaria di riduzione delle esposizioni all’inquinamento atmosferico indoor e outdoor determinata dalla presenza di sorgenti interne ed esterne, al livello eccessivo di umidità indoor, al fumo di tabacco, nonché alle infezioni respiratorie nella prima infanzia. Queste esposizioni influenzano le vie aeree e i polmoni in via di sviluppo e possono aumentare il rischio di asma. È fondamentale formare e informare le Comunità familiari, sanitarie e lavorative fornendo indicazioni utili per orientare e pianificare le decisioni a supporto del Ssn al fine di raggiungere i migliori risultati possibili basati sull'evidenza sul breve-medio-lungo termine nel prevenire, individuare e gestire l’asma”. Inoltre questo contribuirà anche ad affrontare le disparità sanitarie.
Il decalogo Iss per migliorare l'aria indoor. II Gruppo di Studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità è stato istituito per portare maggiore chiarezza nella tematica di sanità pubblica che è l’inquinamento negli ambienti chiusi. Ma anche per fornire indicazioni alla comunità dei cittadini perché imparino a mettere in atto quanto possibile per proteggersi dall’esposizione all’inquinamento indoor.
1) Cambiare frequentemente l’aria in casa aprendo le finestre. Preferibilmente quelle più distanti dalle strade più trafficate. Tenere aperte le finestre mentre si cucina, pulisce, si lavare, si stira eccetera.
2) Ricordare che il pulito non ha odore. Non eccedere con l’uso di prodotti per la pulizia come detergenti e detersivi, meglio non utilizzare deodoranti e diffusori di profumi, incensi e candele profumate.
3) Non miscelare i prodotti di pulizia, in particolare quelli contenenti candeggina o ammoniaca, con sostanze acide come gli anticalcari. Prima di utilizzare i prodotti è necessario leggere le etichette, rispettare i consigli e le indicazioni presenti sulle confezioni, impiegare le quantità di prodotto raccomandate dai produttori e utilizzare i tappi dosatori per non eccedere con le quantità.
4) Non fumare in casa né sigarette classiche né e-cig. Gli inquinanti chimici rilasciati dal fumo costituiscono un rischio per la salute, soprattutto dei bambini. Questi inquinanti rimangono su pareti, arredi, tende e tappezzerie per lunghi periodi.
E ancora:
5) Far prendere aria gli abiti ritirati dalla lavanderia prima di riporli negli armadi.
6) In presenza di mobili nuovi, cambiare con più frequenza l’aria.
7) Limitare e non abusare di insetticidi, leggere attentamente le etichette e le avvertenze, e non soggiornare negli ambienti dopo l’utilizzo.
8) Le piante non aiutano a ridurre l’inquinamento in casa.
9) Per imbiancare le pareti prediligere prodotti con livelli emissivi più bassi per gli inquinanti chimici e in ogni caso dopo la ristrutturazione arieggiare il più possibile.
10 Se si hanno animali domestici rimuovere gli allergeni contenuti nelle polveri sui mobili abiti e biancheria. Passare regolarmente aspirapolvere e straccio umido sulle superfici, cambiare con maggiore frequenza l’aria negli ambienti.