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Guerra a Gaza: firmato l’accordo tra Israele e Hamas, cosa accadrà nelle prossime ore

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La firma dell’accordo rappresenta un primo passo verso il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi. Ecco cosa è previsto nelle prossime ore a Gaza.

Un passo diplomatico senza precedenti è stato compiuto in Egitto, dove tutte le parti coinvolte hanno apposto la firma sulla “prima fase” del piano in 20 punti ideato da Donald Trump per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza. L’accordo, che segna una svolta nei negoziati tra Israele e Hamas, prevede il rilascio degli ostaggi, un ritiro graduale delle forze israeliane e la liberazione di detenuti palestinesi.

Guerra a Gaza: sostegno a Trump e annullamento della ‘Sukkà aperta’ a Gerusalemme

L’account ufficiale dell’ufficio del Primo Ministro israeliano ha pubblicato su X un messaggio in inglese a sostegno del premio Nobel per la pace a Donald Trump. Nel post, accompagnato da una foto che ritrae Netanyahu mentre consegna a Trump una collana simbolica del premio, si legge:

“Date al presidente Trump il premio Nobel: se lo merita!”, con la didascalia della foto che recita “Pace dal potere”.

Contemporaneamente, la Presidenza di Israele ha reso noto che, “alla luce della liberazione degli ostaggi e dell’arrivo del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Israele, e delle chiusure previste a Gerusalemme, la celebrazione della ‘Sukkà aperta’ (la festa ebraica delle capanne) prevista per la prossima domenica viene annullata”. L’annuncio sottolinea l’impatto degli eventi diplomatici sulle tradizionali celebrazioni cittadine.

Guerra a Gaza: firmato l’accordo tra Israele e Hamas

Le cancellerie internazionali hanno accolto con favore l’intesa tra Israele e Hamas relativa alla cosiddetta “prima fase” del piano in 20 punti proposto da Donald Trump per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza. L’accordo giunge a oltre due anni dalla strage del 7 ottobre 2023 e dall’avvio delle operazioni militari israeliane contro Gaza, controllata da Hamas dal 2007.

La portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian ha dichiarato che la bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi”. La firma sancisce un primo passo concreto verso il rilascio degli ostaggi e l’avvio di un processo di distensione, segnando un cauto ottimismo tra diplomatici e mediatori nella regione, in vista dell’arrivo previsto di Donald Trump.

Guerra a Gaza: contenuti dell’accordo e prossimi passi

L’accordo stabilisce il rilascio degli ostaggi, il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia e la liberazione di detenuti palestinesi. Secondo fonti ufficiali, gli ostaggi sopravvissuti potrebbero essere liberati entro domenica, mentre Donald Trump ha indicato lunedì come possibile data di rilascio. Tuttavia, restano da definire diversi dettagli, come l’elenco completo dei prigionieri palestinesi: alcune fonti indicano che i principali esponenti Marwan Barghouti e Ahmed Saadat potrebbero non essere inclusi, mentre altre sostengono che Israele avrebbe accettato la loro scarcerazione insieme ad altri membri di Hamas.

Il cessate il fuoco entrerà in vigore solo dopo la ratifica del governo israeliano e, secondo la portavoce Bedrosian, entro 24 ore dalla riunione del Consiglio dei Ministri, entrerà in vigore un cessate il fuoco a Gaza. L’Idf si ritirerà sulla linea gialla come indicano le mappe del piano Trump. Dopo 24 ore, inizieranno le 72 ore durante le quali tutti i nostri ostaggi saranno rilasciati e riportati in Israele”. La portavoce del governo israeliano ha spiegato sottolineato che, durante la prima fase dell’accordo di pace, le forze israeliane continueranno a esercitare il controllo su circa il 53% del territorio della Striscia di Gaza.

Hazem Qassem, portavoce di Hamas, ha dichiarato ad Al Jazeera che Israele avrebbe iniziato a modificare date, elenchi e alcune delle procedure previste dall’accordo di cessate il fuoco. Secondo Qassem, Netanyahu agirebbe in questo modo per dimostrare alla popolazione di avere il controllo della situazione e di gestire personalmente gli sviluppi. Il portavoce ha aggiunto che il gruppo rimane in contatto con i mediatori per garantire che Israele rispetti gli accordi e non rinvii le scadenze stabilite.