La guerra in Ucraina continua a muoversi in un delicato equilibrio diplomatico, tra tentativi di mediazione internazionale e negoziati ancora incerti. Mentre Pechino ribadisce il proprio impegno per una soluzione politica e Washington intensifica i contatti con Kiev e Mosca, le principali potenze cercano nuovi margini di dialogo per fermare un conflitto ormai entrato nel suo quarto inverno.
La posizione di Pechino sul conflitto Russia-Ucraina e il ruolo della Francia
Al termine del suo incontro con Emmanuel Macron, in visita ufficiale a Pechino, il presidente cinese Xi Jinping ha riaffermato l’impegno della Cina nel favorire una soluzione politica alla guerra in Ucraina. Xi ha ribadito che Pechino “sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere la pace in Ucraina e spera che le parti raggiungano un equo accordo di pace attraverso i negoziati”, sottolineando al contempo che la Cina “si oppone fermamente a qualsiasi tentativo irresponsabile di spostare la colpa sulla Cina o denigrarla”.
Durante la sua quarta missione in Cina dall’inizio del mandato, Macron ha cercato di convincere Xi a esercitare la propria influenza su Mosca affinché accetti un cessate il fuoco. Da Parigi, il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha richiamato la responsabilità di Pechino come membro permanente del Consiglio di Sicurezza ONU, affermando “contiamo sulla Cina… affinché faccia pressione sulla Russia”.
Il governo francese ha inoltre sottolineato che la Cina dovrebbe “astenersi dal fornire qualsiasi mezzo alla Russia per continuare la guerra”, in un contesto in cui l’Occidente accusa da tempo Pechino di sostenere indirettamente lo sforzo bellico russo.
Guerra in Ucraina, stallo nei negoziati. Trump: “Putin vuole fine guerra”
Parallelamente al dialogo sino-francese, negli Stati Uniti prosegue una complessa attività negoziale promossa dagli emissari di Donald Trump. Steve Witkoff e Jared Kushner, rientrati da Mosca dopo un lungo confronto con Vladimir Putin che non ha prodotto risultati immediati, incontreranno in Florida il rappresentante ucraino Rustem Umerov.
L’appuntamento segue una precedente riunione in Florida tra la delegazione americana guidata da Marco Rubio e i negoziatori di Kiev. Trump ha descritto il colloquio di Mosca come “molto positivo”, sostenendo che Putin “vuole mettere fine alla guerra” e che “vuole concludere un accordo”, pur precisando che “per ballare il tango servono due”.
Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato la preparazione di nuovi incontri negli Stati Uniti, dichiarando che “tutto sta procedendo in modo abbastanza efficace” e ricordando che “solo tenendo conto degli interessi dell’Ucraina è possibile una pace dignitosa”.
Il leader di Kiev ha concluso che ogni progresso dipenderà dalla combinazione tra “diplomazia costruttiva” e “pressione sull’aggressore”, elementi che, a suo avviso, possono realmente favorire una svolta nel percorso verso la fine del conflitto.