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Milano, inchiesta urbanistica: nuovi dettagli dagli interrogatori di Tancredi e Marinoni

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Giornata importante per l'inchiesta sull’urbanistica a Milano: gli ultimi sviluppi emersi dagli interrogatori di Tancredi e Marinoni.

L’inchiesta sull’urbanistica a Milano si arricchisce di nuovi sviluppi importanti dopo gli interrogatori di Tancredi e Marinoni. Le loro testimonianze, al centro delle indagini, hanno fornito dettagli chiave che potrebbero modificare il corso delle indagini in corso. Le autorità stanno ora analizzando con attenzione quanto emerso, mentre la città attende aggiornamenti che potrebbero avere ripercussioni significative sul futuro del territorio.

Inchiesta urbanistica Milano: sei a processo per Park Tower

Dopo quasi otto mesi di udienza preliminare, il giudice Alessandra Di Fazio ha disposto il rinvio a giudizio di sei persone coinvolte nel progetto delle Park Towers di via Crescenzago a Milano. Il processo, che inizierà il 12 novembre davanti al Tribunale di Milano, riguarda abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso. Tra gli imputati ci sono l’imprenditore Andrea Bezziccheri, il progettista Sergio Maria Asti, il costruttore Roberto Verderio e tre funzionari dello Sportello unico edilizia.

L’indagine riguarda la costruzione di due torri alte 81 e 59 metri e di un edificio più basso, autorizzate come “ristrutturazione edilizia” tramite una Segnalazione Certificata di Inizio Attività, nonostante mancasse un piano attuativo. Le torri, vendute come “La tua casa affacciata sul Parco Lambro”, rappresentano un caso emblematico di presunti illeciti quali risparmio illecito sugli oneri urbanistici, procedure semplificate affidate a privati senza coordinamento pubblico, carenza di servizi pubblici essenziali e danni economici alle casse comunali, con stime di perdite fino a milioni di euro.

Il rinvio a giudizio non era scontato: nel 2023 era stato negato il sequestro dell’area per tutelare gli acquirenti, ma il gip aveva comunque evidenziato gravi profili di illegalità, definendo il caso come un’alterazione dell’ordinamento urbanistico lombardo.

Inchiesta urbanistica Milano: importanti novità dagli interrogatori di Tancredi e Marinoni

Questa mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, si sono svolti gli interrogatori di sei tra i principali indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica cittadina, per i quali la procura ha richiesto misure cautelari.

Tra gli imputati che si sono presentati davanti al gip figurano Giuseppe Marinoni, ex presidente della commissione Paesaggio, accusato di corruzione, falso e induzione a promettere o dare utilità, per il quale la procura ha avanzato la richiesta di arresto; l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, anch’egli indagato per corruzione e destinatario di una richiesta di arresti domiciliari; e Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima, coinvolto in accuse di corruzione e falso relative a progetti come Scalo Romana e l’ex Pirellino, anche per lui è stata avanzata la richiesta di carcere.

Giuseppe Marinoni, all’ingresso in tribunale da via Freguglia, ha invitato la stampa a seguire le fasi successive dell’indagine, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione anche dopo la fase più acuta dell’inchiesta. Durante l’interrogatorio, Marinoni ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo legale, Eugenio Bono, ha presentato una breve memoria difensiva in cui ha contestato la necessità delle misure cautelari, sostenendo che non vi siano episodi corruttivi e che il quadro delineato dalla procura non corrisponda a quanto realmente accaduto.

L’ex assessore Giancarlo Tancredi, difeso dall’avvocato Giovanni Brambilla Pisoni, ha risposto alle domande del gip e ha depositato una memoria per chiedere l’annullamento della misura cautelare, nonostante la procura abbia confermato la richiesta di arresti domiciliari. Al termine dell’interrogatorio, Tancredi ha evitato ulteriori commenti:

Non ho niente da dire. Ho parlato con i giudici e bisogna avere rispetto per loro”.

Anche Federico Pella, manager dimissionario della J+S, è stato interrogato in relazione all’inchiesta, contestualmente a Manfredi Catella, che ha sostenuto di aver risposto esaustivamente a tutte le domande poste dal gip durante le due ore di audizione.

Successivamente, Catella ha annunciato la rinuncia alle deleghe relative ai rapporti con la pubblica amministrazione e con professionisti coinvolti in tale ambito. La decisione è stata presa su proposta dello stesso amministratore delegato e approvata con apprezzamento dal consiglio di amministrazione di Coima.