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Il periodo natalizio si sta rivelando particolarmente difficile per la salute pubblica in Italia. L’aumento dei casi di influenza, soprattutto a causa della variante K del virus H3N2, ha costretto molti italiani a rimanere a casa durante le festività. Questa situazione è aggravata dalla difficoltà nel prevedere l’andamento della malattia, a causa della mancanza di dati aggiornati.
Il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive presso il Policlinico San Martino di Genova, ha sottolineato che l’andamento dei contagi è in crescita e che i sintomi manifestati dagli ammalati sono di varia natura, non limitandosi soltanto ai classici segni influenzali.
Un aumento preoccupante dei casi
Nella scorsa settimana, sono stati registrati oltre 816.000 nuovi casi di infezioni respiratorie acute in Italia, evidenziando un incremento di quasi 100.000 rispetto alla settimana precedente. Oltre il 40% di queste infezioni è attribuibile a virus influenzali, con la variante K che rappresenta più della metà dei contagi. Questo picco di contagi coincide con i festeggiamenti natalizi, dove i contatti ravvicinati tra persone possono facilitare ulteriormente la diffusione del virus.
I sintomi da tenere d’occhio
I sintomi dell’influenza di quest’anno si presentano in modo più variegato rispetto al passato. Oltre alla febbre alta che può raggiungere i 38,5 gradi, molti pazienti segnalano disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea. Si tratta di una forma di influenza che colpisce in modo particolare anche l’addome, diversamente da quanto avvenuto in anni precedenti.
Altri sintomi comuni includono dolori articolari, mal di testa, mal di gola e congestione nasale. Questa diversificazione dei sintomi può confondere la diagnosi, rendendo necessario prestare attenzione ai segnali del proprio corpo.
Precauzioni durante le festività
Con l’arrivo delle festività natalizie, è fondamentale adottare misure di protezione, in particolare per i più piccoli. Secondo il professor Bassetti, i neonati sono particolarmente vulnerabili, poiché spesso non hanno ancora ricevuto le vaccinazioni necessarie per proteggersi da molte infezioni. Durante i pranzi e le cene, la tentazione di baci e abbracci da parte di familiari e amici è alta, ma Bassetti avverte che questo comportamento può esporre i bambini a rischi significativi.
Consigli per proteggere i bambini
È consigliabile evitare di baciarsi o abbracciare i neonati e di mantenere una buona igiene, lavandosi le mani accuratamente prima di prendere in braccio i piccoli. L’uso di acqua e sapone o soluzioni alcoliche è fortemente raccomandato. Inoltre, i genitori dovrebbero prestare attenzione a ciò che i bambini mettono in bocca, poiché anche un semplice bacio sulla mano può portare a una trasmissione di germi.
Un altro aspetto importante da considerare è quello dei momenti di contatto ravvicinato, come i cenoni, dove le persone si ritrovano in spazi chiusi. La combinazione di questi fattori contribuisce all’aumento dei contagi e alla diffusione dell’influenza. Essere consapevoli di questi rischi è fondamentale per proteggere la salute dei più vulnerabili.
Previsioni per il futuro
Le previsioni per il mese di gennaio sono allarmanti: si stima che il numero dei contagi possa superare il milione. Il professor Fabrizio Pregliasco, virologo, ha avvertito che il picco di contagio potrebbe verificarsi poco dopo il Natale, con un aumento dei ricoveri ospedalieri previsto a causa della riapertura delle scuole e delle interazioni sociali post-festività.
La stagione influenzale di quest’anno si sta rivelando una delle più difficili degli ultimi decenni, con la variante K che mette a dura prova il sistema sanitario. È fondamentale seguire le raccomandazioni degli esperti e prestare attenzione ai segnali del proprio corpo per affrontare al meglio queste festività.