J-Ax torna a parlare della lite con Fedez: "Vuole spaccare il sistema"

J-Ax torna a parlare della lite con Fedez: ad averlo messo sotto pressione il dover essere imprenditore.

J-Ax è tornato a parlare della lite con Fedez e ha ammesso che ha provato a diventare un imprenditore, ma non ha sopportato le pressioni.

Il rapper, senza giri di parole, ha parlato anche del periodo buio in cui si è buttato nella droga. 

J-Ax: la lite con Fedez

Nel corso della seconda stagione del podcast di Luca Casadei, One More Time, J-Ax ha ripercorso la sua carriera. Il rapper non ha potuto fare a meno di parlare della fine del sodalizio con Fedez, arrivata dopo una lite che, ancora oggi, fa discutere. Alessandro non è entrato nei dettagli, ma si è limitato a dichiarare: 

“Io odio il conflitto, faccio finta che vada tutto bene e poi tronco di netto. Il mio terapista l’ha definita come una sindrome dell’agente segreto. Con Fedez avevo innanzitutto un’affinità artistica, ci ha unito anche l’amore per il punk rock. È uno che vuole spaccare il sistema. Ho provato a fare l’imprenditore con lui, però non fa per me. Pensavo di farcela, ma avere dipendenti mi ha tolto la serenità. Avevo paura per loro, nel mondo dello show business può finire tutto in un attimo. Oggi ancor più di ieri. Io voglio serenità, sono un paranoico che soffre d’ansia”. 

Dalla lite con Fedez agli inizi della sua carriera

Stando a quanto dichiarato da J-Ax, la lite con Fedez è arrivata a causa di una mancanza di serenità lavorativa. D’altronde, nel corso della sua carriera, il rapper ha imparato sulla sua pelle cosa significa lavorare senza essere tranquilli. Ha raccontato: 

“Iniziai il percorso musicale con un amico, avevamo creato il progetto Bombe in Stereo. Facevamo schifo. Poi iniziai una carriera come PR in discoteca, incominciando a fare rap sulle canzoni messe dai dj. Il pubblico era ostile, volevano l’house. Poi nel locale Amnesy, sotto la direzione di Joe T Vannelli, conobbi il dj Vladimiro, fratello di Dj Jad. Da lì è partito tutto. (…) Diventai subito un integralista del rap, uno di quelli che oggi mi darebbero del venduto. Agli inizi solo Albertino, contro tutti, ci passò in radio. Diventammo famosi, ma non avevamo una lira. Abbiamo perso un sacco di soldi, oggi direi che non è etico far firmare dei contratti a dei ragazzi così giovani senza un rappresentante”. 

J-Ax, che da piccolo ha sofferto di “mutismo selettivo“, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica a Milano. Il successo è arrivato velocemente, ma anche i periodi bui non sono mancati. 

J-Ax: il periodo più buio della sua carriera

Il periodo più buio, quello che lo ha visto piombare nel mondo della droga, l’ha messo a dura prova. J-Ax ha ammesso: 

“Di sana pianta, un disco ad alto budget in cui credevano tutti. Giornalisti, casa discografica, produttori. Una previsione di vendita di oltre trecentomila copie, alla fine ne abbiamo vendute solo trentamila. La casa discografica mi disse ‘non vogliamo più sentir parlare di te’, mi mandarono a fare i concerti nelle sagre di paese. Iniziai a drogarmi come un pazzo, stetti malissimo”.