Israele, tremila palestinesi lasciano il campo profughi di Jenin

Circa tremila palestinesi hanno abbandonato il campo profughi di Jenin per fuggire dalla violenta operazione militare messa in atto dall'esercito israeliano

Cisgiordania: scampata la morte, non resta che la fuga.

Circa tremila palestinesi hanno abbandonato il campo profughi di Jenin per fuggire dalla violenta operazione militare messa in atto dall’esercito israeliano a partire dalla mattina di lunedì 3 luglio.

Dove andranno a stare?

Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese (equivalente locale della Croce Rossa), la maggior parte di loro è già diretta in scuole e altri rifugi sempre nella città di Jenin. Diversi video pubblicati sui social network nelle ultime ore mostrano molte persone che lasciano il campo a piedi: secondo l’organizzazione per i diritti umani dei palestinesi Al-Haq, sarebbe stato lo stesso esercito israeliano a ordinare l’evacuazione del campo profughi, in vista di un’intensificazione delle operazioni nelle ore successive.

Tuttavia l’esercito israeliano ha smentito la notizia, affermando di non aver ordinato nessuna evacuazione e che i palestinesi hanno lasciato il campo seguendo soltanto una loro volontà.

Senza precedenti negli ultimi venti anni

L’operazione militare in corso è considerata la più grossa in Cisgiordania da oltre venti anni: molti sono coloro che l’hanno paragonata alla battaglia di Jenin dell’aprile del 2002, in cui furono uccisi cinquantadue palestinesi (tra cui anche molti civili) e anche ventitré soldati israeliani: allora l’esercito israeliano occupò la città per dieci giorni in risposta alla rivolta armata dei palestinesi contro lo stato d’Israele condotta dal 2000 al 2005 (Seconda Intifada).