La vicenda che ha visto coinvolto Leonardo Apache La Russa, noto come La Russa Jr, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, ha acceso nuovamente i riflettori sulle indagini relative a presunti abusi sessuali e alla tutela del consenso. L’indagine, che risale alla notte tra il 18 e il 19 aprile 2023, ha coinvolto anche il dj Tommaso Gilardoni ed è culminata in un decreto di archiviazione per violenza sessuale, pur lasciando aperto il filone legato alla diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito.
La Russa Jr, superficialità senza rilevanza penale e filoni ancora aperti
Nel decreto, la gip ha sottolineato che la denunciante resta credibile e in buona fede, ma ha evidenziato l’assenza di prove che La Russa Jr e Gilardoni fossero consapevoli dello stato di alterazione della giovane, causato da alcol e droghe, tale da invalidarne il consenso. I video acquisiti non dimostrerebbero coercizione.
La giudice ha comunque evidenziato una condotta segnata da superficialità e scarso rispetto verso la persona offesa, senza però rilevanza penale.
La Russa Jr, archiviata l’accusa di violenza sessuale: resta il revenge porn
Il procedimento giudiziario aperto a Milano nei confronti di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e del dj Tommaso Gilardoni si è concluso con un decreto di archiviazione del procedimento per violenza sessuale. L’indagine riguardava presunti abusi avvenuti nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2023, denunciati da una giovane di 22 anni.
Il gip Rossana Mongiardo ha accolto la richiesta della Procura, ritenendo insufficienti gli elementi probatori per sostenere l’accusa in giudizio. La decisione segue la linea già espressa dai pubblici ministeri, che avevano in precedenza proposto l’archiviazione. Gli avvocati difensori di La Russa, Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, hanno commentato l’esito come un “atto di giustizia”. Durante l’udienza, la difesa aveva sottolineato come i rapporti fossero avvenuti con il consenso della giovane, citando anche un video ritenuto centrale per chiarire i fatti.
Al contrario, l’avvocato della denunciante, Stefano Benvenuto, sosteneva che l’assunzione di alcol e sostanze potesse invalidare la capacità di dare un consenso valido. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che non ci fossero prove sufficienti per dimostrare la consapevolezza degli indagati riguardo allo stato della ragazza.
L’avvocato della denunciante ha definito l’archiviazione “contraddittoria e incompleta”, valutando prossime azioni legali. “È stato compiuto un atto di giustizia“, ha commentato invece l’avvocato Vinicio Nardo, difensore di Leonardo La Russa, come riporta Mediaset Tgcom24.
Rimane aperto un secondo filone: i due giovani sono ancora imputati per revenge porn, relativo alla diffusione senza consenso di video sessualmente espliciti, con udienza preliminare fissata per il 13 novembre.