> > L'attacco di Bondi Beach: una tragedia per la comunità ebraica in Australia

L'attacco di Bondi Beach: una tragedia per la comunità ebraica in Australia

lattacco di bondi beach una tragedia per la comunita ebraica in australia 1765953925

Un tragico attacco a Bondi Beach ha scosso la comunità ebraica australiana durante la celebrazione di Hanukkah.

Il 14 dicembre, la celebrazione dell’Hanukkah presso Bondi Beach si è trasformata in un incubo quando due uomini armati hanno aperto il fuoco su una folla di partecipanti. Questo evento tragico ha portato alla morte di almeno quindici persone e ha ferito oltre quaranta individui, segnando una delle più gravi manifestazioni di violenza antisemita in Australia negli ultimi decenni.

Nel contesto di un’illuminazione festiva, i partecipanti si trovavano riuniti per l’evento annuale organizzato dal Chabad di Bondi. La celebrazione, concepita come un momento di gioia e unità, è stata interrotta da un assalto brutale, il cui eco si è propagato ben oltre le coste australiane.

La dinamica dell’attacco

La sparatoria è iniziata intorno alle 18:47, quando i due assalitori, identificati come Sajid e Naveed Akram, hanno iniziato a sparare dalla cima di un ponte. Con un arsenale di sei armi, tra cui fucili automatici, i due hanno seminato il panico tra le oltre mille persone presenti. Questo attacco si è protratto per circa dieci minuti, durante i quali sono stati esplosi oltre cinquanta colpi, colpendo indiscriminatamente i partecipanti, tra cui molti bambini.

La reazione immediata

Le forze di polizia del Nuovo Galles del Sud sono arrivate rapidamente sulla scena, ma nonostante la loro presenza, gli aggressori sono riusciti a causare un numero significativo di vittime prima di essere neutralizzati. Tra gli atti di coraggio, si segnala la figura di Ahmed al-Ahmed, un fruttivendolo che, nonostante fosse stato ferito, ha affrontato uno degli assalitori e ha tentato di disarmarlo, dimostrando un eroismo straordinario.

Le conseguenze dell’attacco

Questo evento ha lasciato la comunità ebraica di Sydney in uno stato di choc profondo. Molti dei deceduti erano figure di spicco, tra cui il rabbino Eli Schlanger, padre di cinque figli, e Alexander Kleytman, un sopravvissuto della Shoah. Le vittime rappresentano non solo perdite personali, ma anche un colpo devastante per una comunità già vulnerabile ad attacchi di odio.

Risposte e sicurezza

In seguito all’attacco, il governo australiano ha intensificato le misure di sicurezza in tutti gli eventi pubblici legati alla comunità ebraica. Le autorità hanno riconosciuto la necessità di una vigilanza maggiore, considerando che i membri della famiglia Akram erano già noti alle forze di sicurezza per i loro legami con gruppi estremisti. La richiesta di maggiori fondi per la sicurezza è stata sollevata da anni, ma la risposta è stata spesso insufficiente.

La comunità internazionale ha espresso solidarietà, e le autorità israeliane hanno emesso avvisi di sicurezza per gli ebrei all’estero, suggerendo di evitare eventi non protetti per timore di attacchi imitativi. Questo attacco ha sollevato preoccupazioni globali riguardo alla sicurezza delle comunità ebraiche, che si sentono sempre più vulnerabili.

Riflessioni finali

Nonostante la tragedia, emergono segnali di resilienza. La comunità di Sydney ha dimostrato una straordinaria capacità di unirsi in un momento di crisi, rifiutando di cedere alla paura. L’illuminazione di Hanukkah, simbolo di speranza e resistenza, continua a brillare anche nei momenti più bui. Questo attacco, sebbene devastante, non potrà spegnere la luce della comunità ebraica australiana.