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Le piramidi di Giza, voglia di mistero dentro il turismo globale

Giza, 16 set. (askanews) – La loro storia dura da oltre 4500 anni, 45 secoli nei quali si è sviluppata la civiltà umana fino a ora. La loro sagoma è entrata nell’immaginario collettivo e sono state probabilmente la prima attrazione turistica globale del mondo. Ma, nonostante tutto questo, le grandi piramidi di Giza restano anche un mistero, più per la forza evocativa che per gli aspetti tecnici, peraltro anch’essi ancora da capire fino in fondo.

Oggi sono il simbolo del turismo in Egitto e un luogo dove si arriva da ogni Paese per provare a sentire il senso del tempo e forse, in un’epoca di precarietà perenne, anche la solidità di edifici – le case eterne dei faraoni, come ci spiegano nel sito – capaci di una vita che, in qualche modo, le avvicina al tempo dell’astronomia o della biologia, più che al nostro di umani. E per gli egiziani sono anche un simbolo di identità.

“Non ci sono dubbi – ha detto ad askanews Joseph Gobram, guida turistica che lavora anche con il tour operator italiano Kel 12 – che le piramidi per noi sono la vera identità, il vero orgoglio, la nostra storia, il nostro passato, le nostre radici. Uno che non ha le radici non può avere il presente, non può avere anche un futuro. Per questo per noi le piramidi rappresentano tantissimo e basta il detto che ci lasciato Erodoto che l’uomo teme il tempo, ma il tempo teme le piramidi. Per questo noi confidiamo che nessun terremoto o agente atmosferico possa far inginocchiare le piramidi. E siamo orgogliosi di averle qui tra di noi”.

Ovviamente le Piramidi sono anche un grande business, che oggi l’Egitto gestisce con lo stile del turismo internazionale, con una nuova struttura ricettiva, senza più la circolazione delle automobili, ma solo di bus, in molti casi elettrici, che trasportano i viaggiatori nelle diverse aree del sito. Venditori pronti a raccontare storie mirabolanti ce ne sono ancora, ma anche loro adesso pare siano parte di una narrazione più ordinata, che da un lato forse edulcora l’esperienza e allontana dalle fantasie alla Indiana Jones, ma dall’altro lascia più spazio alla potenza fisica e spirituale delle piramidi, fantascienza eterna della nostra specie. (Leonardo Merlini)