Massimo Bigi: "Quando non ci credi più accadono le sorprese più belle"

"Il musicista spesso non viene sufficientemente riconosciuto. Questo album per me è una rivincita", ha detto Massimo Bigi nell'intervista esclusiva.

Per vari anni tour manager di Enrico Ruggeri, con lui ha intrapreso una lunga collaborazione ed è nata un’amicizia speciale.

Uniti da un rapporto di stima e ammirazione, sia personale sia artistica, da un lavoro di squadra è nato il primo album di Massimo Bigi, dal titolo “Bestemmio e prego”. Nell’intervista esclusiva, il Bigi ha raccontato il progetto, che unisce l’intimità di una pregheria all’aggressività di una bestemmia, legando momenti introspettivi a sound rock. Un disco artisticamente ricco, maturo e intenso.

Da sempre amante della musica e della scrittura, Massimo Bigi unisce il suo lato rock’n’roll a quello più poetico.

Una carriera trascorsa soprattutto dietro le quinte, offrendo talento raffinato a passione profonda. Dopo un periodo di allontanamento dalla musica, nel corso del quale continua a scrivere e pubblica persino due libri, il Bigi torna con un bagaglio carico di esperienze faticose, di grande dedizione e di tanti sacrifici, che hanno portato alla composizione di canzoni sofferte e intense, delle quali Enrico Ruggeri rimane folgorato. A proposito dell’album del Bigi, l’eterno amico ha commentato: “Dieci canzoni che spezzano il cuore e lo ricompongono, tra malinconia e sorriso, preghiera e sconforto, rabbia e sberleffo”.

“La mia band ha fatto il resto, si sono aggiunti tutti quelli che lo hanno conosciuto, grandi musicisti che come me sono rimasti affascinati. Bisogna vivere intensamente per scrivere con intensità: per i grandi c’è sempre un momento particolare e, credetemi, il Bigi è un grande”, ha tenuto a sottolineare Ruggeri.

Massimo Bigi racconta “Bestemmio e prego”

Accumunate dall’idea secondo la quale non esiste necessariamente il momento giusto per fare la cosa giusta, le canzoni di Massimo Bigi sono confluite nel disco “Bestemmio e prego”.

Con il sostegno di Ruggeri, a 62 anni pubblica il suo primo album: “Un portentoso contenitore di cerotti da applicare alle ferite della vita. Oppure una miracolosa pozione in parte lenitrice dei piccoli, trascurabili, dolori quotidiani. Le canzoni dell’album nascono d’inverno, di mattina presto tra lo stesso profumo dei caffè e degli inverni che invece non sono più gli stessi. Tutte le canzoni dell’album sono state scritte con la stessa chitarra, una chitarra elettrica da me assemblata: non amplificandola suona piano ed è perfetta per le mie mattine che cominciano col buio, rispetta il silenzio della casa, il sonno della gatta e di chi mi sopporta da una vita”.

Sul suo disco ha spiegato: “Per me è la media delle esperienze musicali che io ed Enrico Ruggeri abbiamo avuto in comune. L’album rappresenta quelli come me e quelli come lui. Si tratta di un disco intimistico a cui si aggiunge la grinta del rock. La scrittura ha preso le mosse da mie idee, sulle quali poi ho lavorato insieme a Enrico.

Quando Ruggeri prende la penna in mano, le cose cambiano e assumono uno spessore meraviglioso. Lui dà sempre grande intensità e forza poetica”.

Anche il Bigi unisce all’adrenalina del rock l’intimità di un ricordo colmo di affetto e malinconia.

Lo si percepisce, per esempio, nel brano “Parte di me”. A tal proposito, ha commentato: “Dico sempre che l’amore non è quello che si fa sopra il letto o sopra il divano, ma quello che si porta ogni giorno sopra i nostri passi. Le esperienze e i sentimenti che danno profondità alla nostra esistenza sono quelle che ci danno la forza per andare avanti”.

Un album che è “una rivincita”

“Bestemmio e prego” è probabilmente il coronamento di un sogno. Il traguardo raggiunto dopo un percorso fatto di fatiche e sacrifici. Una rivincita per la quale esultare, una soddisfazione della quale godere e una gratificazione per cui gioire. Da 40 anni scrivo canzoni, ma mi sono sempre sentito in secondo piano. Non sono mancate le critiche e le non attenzioni, che mi hanno fatto sentire “non all’altezza”. Al contempo però, fungono da stimolo.

Mi hanno dato lo sprono per crescere e andare avanti”. Il Bigi non nasconde la contentezza, l’euforia e la sorpresa di fronte alla scelta di Ruggeri di produrre il suo album. ”Sono rimasto sconcertato”, ha confidato. E ancora: “Uno che pubblica album per certi livelli si aspetta carisma, personalità e una particolare preparazione. Da questo punto di vista, mi sono sentito insicuro”. È qui che si rivela essenziale l’autentica presenza di un amico: “Enrico mi ha fatto sentire a mio agio, ha creduto in me”.

“Anche un mio amico, con il quale ho avuto tante esperienze in comune e che è sempre stato un grande musicista, non appena ha saputo i miei dubbi e la mia incertezza ha preso in mano il telefono. Chiamandomi, mi ha detto: “Massimo questa opportunità è un riscatto per chi, come noi, ha dedicato una vita alla musica, senza mai farcela. È una riscossa che arriva nel momento in cui non ci credi più”.

Le sue parole mi hanno dato la forza giusta per proseguire. Spesso il musicista, come chi scrive poesie, è considerato “uno sfigato”. Il giudizio cambia solo se fai successo o se diventi conosciuto. Troppo spesso il musicista non viene sufficientemente riconosciuto”, ha aggiunto.

Il rapporto con Enrico Ruggeri

Ripercorrendo la collaborazione lavorativa e l’amicizia più personale instaurate con Ruggeri, Massimo Bigi ha commentato: “Lui per me assume sempre un ruolo fondamentale.

A lungo ci siamo molto frequentati per questioni di lavoro. Sono stato il suo tour manager. Da giovane ascoltavo prevalentemente musica straniera, inglese e americana in particolare. All’epoca ero un tecnico del suono e poco prima di incontrarlo, dovendo lavorare soprattutto con cantanti italiani, avevo iniziato ad ascoltare artisti del nostro panorama musicale, per capire meglio l’intensità sonora di ciascuno. Tra i cantanti con i quali ho avuto il privilegio di lavorare, c’era anche Enrico Ruggeri, la cui musica mi ha colpito da subito, prima ancora di conoscerlo.

Forse non gli ho mai detto che, quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, io avevo già tutti i suoi dischi”.

Quindi ha sottolineato: “Il caso ci ha fatto incontrare, ma credo ci fosse già un’affinità tra noi. Per il Bigi, Ruggeri è sempre stato “fonte di ispirazione”, perché in grado di spaziare “su tutti i temi, con grande capacità narrativa e matematica”. Le linee delle canzoni e le metriche sono “frutto di grande intelligenza”.

E nella musica “oltre all’aspetto istintivo è fondamentale l’esperienza”.

Per la realizzazione del primo disco del Bigi, Ruggeri ha convocato principalmente i musicisti che lo accompagnano in tour. “Tutti hanno partecipato a questa esperienza in maniera solidale.

Hanno donato la loro carica di amicizia e simpatia. Non avevo mai cantato davanti a musicisti così bravi. Inizialmente provavo soggezione e timore reverenziale. Ma mi hanno messo subito a mio agio”, ha ricordato con grande affetto e gratitudine sincera.

La musica e il futuro di Massimo Bigi

Nel corso dell’intervista Massimo Bigi non ha parlato solo del suo album, “Bestemmio e prego”, ma ha sottolineato anche l’importanza che la musica assume nella sua vita e confidato le emozioni sul futuro.

La musica, alla quale ciascuno associa significati e sfumature differenti, è spesso una valvola di sfogo, un rifugio grazie al quale evadere dalla quotidianità. Spesso la musica è il motore adatto per affrontare le sfide più difficili e i momenti più bui.

“I momenti più complicati della mia vita sono stati quelli in cui avevo abbandonato la musica. Da dieci anni vivo un’insonnia incredibile. Dormo poco: alle 5 del mattino sono in piedi. Ma colgo l’occasione per passare più tempo con la musica, impugnando la penna e la chitarra”.

Pensando al suo futuro, Massimo Bigi ha commentato:Per me il futuro è il mio album, “Bestemmio e prego”. Voglio godermelo: dopo tanto sacrificio, sono curioso di vedere come andrà questo progetto”. Mentre il mondo dello spettacolo e della musica affronta un periodo irto e incerto, c’è chi come Elisa sta cercando di rimettersi in gioco per aiutare la crew che la sostiene e Massimo Bigi offre il suo importante contributo, così maturo e artisticamente raffinato, pubblicando l’album “Bestemmio e prego”. Ma non è tutto il Bigi ha diversi progetti in mente e ha svelato: “Sto già pensando di scrivere un altro libro”.