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Liliana Resinovich, nuovi sviluppi: un indagato per la frattura della vertebra T2

Liliana Resinovich

Morte di Liliana Resinovich: tra lesioni sospette e indagine sul tecnico anatomico, le ultime decisioni.

La morte di Liliana Resinovich, trovata senza vita a Trieste nel gennaio 2022, resta avvolta da mistero. Al centro delle indagini c’è la frattura della vertebra T2, un elemento chiave che ha alimentato dubbi sulla causa del decesso e portato all’apertura di un’indagine formale. La vicenda coinvolge questioni medico-legali complesse e solleva interrogativi sul ruolo delle persone a lei vicine.

Nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla morte di Liliana Resinovich

La vicenda di Liliana Resinovich, 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita a Trieste il 5 gennaio 2022, continua a suscitare attenzione. Dopo una prima fase delle indagini in cui era stata ipotizzata la possibilità di un suicidio, successive perizie hanno messo in luce elementi incompatibili con un gesto volontario.

La dottoressa Cristina Cattaneo ha evidenziato diverse lesioni sul corpo della vittima, tra cui la frattura della vertebra T2, confermando i dubbi sollevati dai familiari. Inizialmente il tecnico anatomico Giacomo Molinari aveva dichiarato di aver causato la lesione durante le manovre preparatorie per l’autopsia, ma verifiche successive hanno stabilito che la frattura era già presente prima di qualsiasi intervento. Come sottolinea l’avvocato Nicodemo Gentile, «la ‘querelle’ sulla frattura T2 può ritenersi definitivamente superata».

Liliana Resinovich, la svolta: c’è un indagato per la frattura della vertebra

A seguito di un esposto presentato da Sergio Resinovich, fratello della vittima, la Procura di Trieste ha aperto un’indagine formale che ha riconosciuto un indagato: Giacomo Molinari, tecnico anatomico coinvolto nell’autopsia. Gentile ha precisato che “l’indagine, tuttora in corso, riguarda fatti verificatisi a partire dal 7 maggio 2025“, e che Molinari è “l’unico soggetto in relazione al quale sono stati formalmente sollecitati approfondimenti da parte dell’autorità giudiziaria“.

Il legale ha inoltre ricordato che la frattura T2 era già visibile nella Tac dell’8 gennaio 2022, decisione confermata anche dalla Cassazione. Nonostante la vicenda sulla vertebra possa considerarsi chiusa, rimane “un quadro indiziario, che richiede una lettura complessiva di tutti gli elementi raccolti per arrivare a identificare l’autore dell’omicidio di Liliana“, come evidenzia Gentile, rimarcando il contesto stretto delle relazioni della vittima come chiave per comprendere la dinamica del delitto.