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Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità alimentare è emerso come una delle questioni più cruciali per il pianeta. La necessità di modificare i sistemi alimentari è diventata evidente non solo per la salute delle persone, ma anche per la resilienza economica e ambientale delle società. Una catena di approvvigionamento alimentare robusta è fondamentale per garantire la stabilità e il benessere delle comunità.
Durante la New York Climate Week di settembre, leader d’opinione hanno sottolineato come molte iniziative climatiche tendano a trascurare le disuguaglianze profonde evidenziate dal cambiamento climatico. Le popolazioni più vulnerabili affrontano sfide enormi nell’accesso a risorse per la mitigazione e l’adattamento. È fondamentale che le politiche climatiche integrino preoccupazioni di giustizia sociale, assicurando che nessuno venga lasciato indietro e che le misure adottate non avvantaggino solo i già privilegiati.
La centralità dell’accesso al cibo
Il diritto al cibo è spesso al centro di queste discussioni, poiché rappresenta una base fondamentale per la salute, l’istruzione e le opportunità. Non si tratta solo di nutrire le persone, ma di utilizzare l’accesso al cibo come un leva per la resilienza climatica, economica e sociale. Pertanto, il dibattito globale sulla trasformazione dei sistemi alimentari è più urgente che mai. Senza un intervento coordinato e tempestivo, miliardi di individui rischiano di subire un aumento della malnutrizione, spostamenti forzati e disordini sociali.
Un approccio sistemico per la trasformazione
Per affrontare la trasformazione dei sistemi alimentari è necessario un approccio sistemico che coinvolga vari settori. Le soluzioni isolate non possono risolvere i problemi interconnessi che caratterizzano il sistema alimentare. Secondo il rapporto della FAO, ‘Transforming Food and Agriculture Through a Systems Approach’, è essenziale adottare un pensiero sistemico e collaborativo lungo tutta la catena del valore per affrontare le sfide che si sovrappongono in ambito alimentare, sanitario e ambientale.
Un aspetto spesso trascurato nella trasformazione dei sistemi alimentari è il cosiddetto ‘hidden middle’, un termine coniato dal Dr. Thomas Reardon nel 2015. Questo segmento intermedio della catena del valore agricolo comprende la lavorazione, la logistica, lo stoccaggio e l’imballaggio, e gioca un ruolo cruciale. Nonostante rappresenti circa il 22% delle emissioni legate al cibo e il 40-60% dei costi totali, riceve solo il 2.5-4% dei finanziamenti climatici.
Strategie per il futuro
È imperativo che i decisori politici riconoscano l’importanza di ogni fase del viaggio ‘dal campo alla tavola’. Investimenti strategici in tecnologie di imballaggio e processi resistenti al clima possono massimizzare la resa e ridurre le perdite lungo tutta la catena del valore. Inoltre, è fondamentale che il finanziamento climatico e per lo sviluppo venga reindirizzato per aumentare gli investimenti nell’hidden middle, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese che costituiscono la maggior parte del settore.
Collaborazione come chiave del cambiamento
Ma gli investimenti da soli non bastano; è necessaria una collaborazione tra tutti gli attori della catena del valore: agricoltori, produttori alimentari, marchi, rivenditori, governi, finanziatori e società civile. Un esempio pratico di questo approccio sistemico è il settore lattiero-caseario. Le aziende collaborano per stabilire hub lattiero-caseari in diverse nazioni, con l’obiettivo di collegare agricoltori e trasformatori locali. Ciò non solo migliora la qualità del latte ma offre anche supporto per creare infrastrutture più resilienti e percorsi di mercato affidabili.
La partnership strategica con l’UNIDO ha portato alla realizzazione di progetti di hub lattiero-caseari in Kenya, contribuendo a migliorare le fonti di sostentamento per le comunità locali. Questi modelli dimostrano come le collaborazioni possano realmente apportare cambiamenti nei sistemi alimentari.
Verso il COP30 e oltre
Con l’avvicinarsi del COP30, è fondamentale che i politici considerino i sistemi alimentari come parte integrante di ogni processo decisionale. È essenziale evitare compromessi indesiderati tra obiettivi climatici e nutrizionali. Si raccomanda che i negoziatori del COP30 garantiscano che il Global Goal on Adaptation includa indicatori prioritari per raccogliere e monitorare i dati sull’adozione di tecnologie e pratiche resistenti al clima da parte dei trasformatori alimentari.
Quando ogni attore svolge il proprio ruolo, dai politici ai produttori, e dai finanziatori agli agricoltori, l’intero sistema avanza. Solo così possono essere costruiti sistemi alimentari veramente equi, resilienti e sostenibili, proteggendo ciò che è più importante: il cibo, le persone e il pianeta.