Argomenti trattati
Le recenti sanzioni imposte da Stati Uniti e Regno Unito hanno costretto Lukoil, una delle principali compagnie petrolifere russe, a dichiarare forza maggiore per le proprie operazioni nel giacimento di West Qurna-2, situato nella parte meridionale dell’Iraq. Questa situazione ha avuto un impatto significativo sulla produzione petrolifera nel paese, generando incertezze per il futuro del progetto.
Il giacimento di West Qurna-2
Il giacimento di West Qurna-2 è uno dei più grandi al mondo e rappresenta un asset cruciale per Lukoil, che detiene una partecipazione del 75% nel progetto. Situato a circa 65 chilometri a nord-ovest di Basra, questo giacimento è in grado di produrre circa 480.000 barili di petrolio al giorno, contribuendo con circa il 9% della produzione totale irachena. Lukoil aveva pianificato ingenti investimenti, superiori ai 30 miliardi di dollari, per sviluppare ulteriormente il giacimento.
Conseguenze delle sanzioni
Le autorità petrolifere irachene hanno sospeso tutti i pagamenti in contante e in natura a Lukoil in conformità con le sanzioni internazionali. Fonti interne riportano che i pagamenti dovuti alla compagnia rimarranno congelati fino a quando il governo iracheno non troverà un modo per procedere attraverso intermediari non soggetti a sanzioni. Questa situazione ha messo in difficoltà Lukoil, che ha comunicato al ministero del petrolio iracheno di non essere in grado di proseguire con le operazioni normali a causa delle condizioni di forza maggiore.
Rischi per il futuro delle operazioni
Un alto funzionario del settore petrolifero iracheno ha avvertito che se la situazione non verrà risolta entro sei mesi, Lukoil potrebbe dover chiudere completamente il giacimento e ritirarsi dal progetto. Le sanzioni hanno costretto la compagnia a cancellare tre spedizioni di greggio dalla sua produzione, con circa 4 milioni di barili previsti per il mese di novembre che non verranno più inviati.
Impatto sul personale e sulla produzione
In risposta alle difficoltà causate dalle sanzioni, Lukoil ha interrotto i contratti con il personale straniero operante nel giacimento, mantenendo in servizio solo dipendenti russi e iracheni. Questa decisione evidenzia le sfide che la compagnia sta affrontando nel mantenere la propria presenza e operatività in uno dei suoi progetti più importanti.
Dal 2014, anno in cui ha avviato la produzione a West Qurna-2, Lukoil ha affrontato numerosi ostacoli. Attualmente, le sanzioni rappresentano una sfida senza precedenti. Non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte di Lukoil riguardo alla situazione di forza maggiore comunicata, il che alimenta il dibattito sulle strategie future e sulle possibili soluzioni per superare l’impasse attuale.
Il futuro di Lukoil in Iraq e la stabilità della produzione petrolifera irachena dipendono dalla capacità del governo di trovare soluzioni alternative che bypassino le sanzioni e garantiscano la continuità delle operazioni nel giacimento di West Qurna-2. La situazione rimane incerta e le ripercussioni potrebbero essere significative sia per Lukoil che per l’intero settore energetico iracheno.