Macerata, Luca Traini resta in carcere: "Non sono pentito"

Luca Traini rimane in carcere. Il Gip ha infatti convalidato l'arresto per strage aggravata da razzismo. L'imputato, non mostra nessun pentimento

Luca Traini rimane in carcere.

È quanto è stato sancito presso l’udienza di convalida. Il Gip ha quindi disposto la custodia cautelare in carcere per strage aggravata da odia razziale. Luca Traini, 28 anni, durante l’interrogatorio, ha dichiarato di non essersi pentito per l’attentato commesso. Si è solamente scusato per il ferimento di una donna. Infatti, lui voleva colpire solo gli uomini immigrati.

Luca Traini rimane in carcere

La libertà, per Luca Traini, sembra essere lontana.

D’altronde, ha deciso di perderla dopo aver commesso quell’attentato. Il 28enne Luca Traini resta quindi rinchiuso nel carcere di Montacuto. A deciderlo è stato il Gip di Macerata Domenica Potetti, che ha confermato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’attentatore. L’unica cosa Luca Traini riesce ad evitare, è l’isolamento. La procura di Macerata aveva ipotizzato anche il reato di tentato omicidio plurimo, ma il Gip non lo ha ammesso, giudicandolo assimilato nell’altra fattispecie.

Nessin pentimento

Di fronte al gip di Macerata, l’attentatore Luca Traini ha taciuto, avvalendosi della facoltà non rispondere. Tuttavia, una volta che Domenica Potetti ha lasciato la struttura di Montacuto, il 28enne, accompagnato dal suo legale Giancarlo Giulianelli, avrebbe fatto dichiarazioni spontanee al pm Stefania Ciccioli.

Luca traini avrebbe dichiarato che, quel sabato, era sua intenzione colpire solamente gli uomini di colore, e non le donne. Per il ferimento della donna, si sarebbe addirittura scusato. Anche gli spari verso la pasticceria sono stati, chiamiamoli un incidente di percorso non previsti.
Ancora adesso, Luca Traini dichiara di non sentirsi pentito dell’attentato commesso. Tra lui e Pamela Mastropietro non vi era nessun legame, men che meno sentimentale.

A scatenare la terribile follia di Luca Traini è stata la notizia che la ragazza è stata uccisa da un immigrato. Due vicende collegate a doppio filo. la tragedia della ragazza, morta per overdose o uccisa dopo che era scappata dalla comunità di recupero Pars di Corridonia e successivamente fatta a pezzi, e l’attentato, messo in atto da Luca Traini per vendicarla. Tanto che in un primo momento il 28enne avrebbe pensato di uccidere Oseghale, secondo quanto affermato dal Procuratore di Macerata Giovanni Giorgio.

L’avvocato Giulianelli, avrebbe però escluso questa possibilità. Traini ha confermato di aver portato un cero dove è stato trovato il corpo di Pamela Mstropietro. La sua difesa punta sull’infermità mentale. Verrà chiesta una perizia psichiatrica.

Probabile scarcerazione di Oseghale

Chi, molto probabilmente, invece verrà scarcerato, è Innocent Oseghale. Il 29enne nigeriano, accusato inizialmente di aver ucciso la povera Pamela Matropietro, non sarebbe più accusato di omicidio. L’ipotesi che la ragazza 18enne sia stata colpita mortalmente da un altro essere umano sembra sbiadirsi sempre di più.

Almeno fino ai risultati delle analisi tossicologiche. Ad oggi, Pamela Matropietro sembra essere stata uccisa da un’overdose. La povera ragazza, infatti, aveva seri problemi di droga. Innocent Oseghale rimane comunque indagato per occultamento e vilipendio di cadavere.