Roma, 9 giu. (Adnkronos) – “I giovani tra i 18 e i 35 anni credono profondamente nelle relazioni di prossimità, in particolare nella famiglia, negli amici e nella generazione più anziana dei nonni. Si affidano a questo tipo di relazioni per qualunque cosa”. Lo ha dichiarato Emiliana Mangone, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali all’Università degli Studi di Salerno, illustrando i risultati della ricerca condotta per la Fondazione Magna Grecia e presentata nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio.
Mangone ha sottolineato come il dato economico non sia il principale freno alla genitorialità: “Quando decidono di voler mettere al mondo un figlio, lo fanno perché sono pronti e vogliono assumersi la responsabilità, al di là degli aspetti economici. Il campione che abbiamo considerato mostra che il 60% già lavora, quindi ha un’entrata economica sufficiente per poter vivere e mantenere un figlio”.
Secondo la sociologa, il vero nodo è il sistema di fiducia in cui i giovani si muovono: “La famiglia di origine diventa l’elemento di supporto, perché è dentro questa rete fiduciaria che loro si lancerebbero, se così possiamo dire, nel mettere al mondo un figlio. E questo al di là delle questioni economiche e degli interventi pubblici, che conoscono e considerano, ma che non sono determinanti nella scelta”.