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Dall’amore alla riforma della giustizia: Marta Fascina e l’eredità di Silvio Berlusconi

Marta Fascina Silvio Berlusconi

Marta Fascina racconta Silvio Berlusconi: un amore che resiste al tempo e diventa impegno politico. Le parole nell'intervista a Il Giornale.

Dopo un lungo silenzio, Marta Fascina ha scelto di parlare. Lo ha fatto in un’intervista concessa a Il Giornale, all’indomani dell’approvazione della riforma della giustizia, una tappa che considera storica non solo per il Paese ma anche per l’eredità politica di Silvio Berlusconi, l’uomo con cui ha condiviso una profonda storia d’amore e un percorso di vita indissolubile.

Dietro la sua discrezione, la deputata di Forza Italia mostra oggi una duplice forza: quella della donna che custodisce il ricordo di un affetto eterno e quella della politica che continua a battersi per i valori e le battaglie che hanno definito l’identità del suo partito.

“Vivo un lutto insuperabile”: il ricordo dell’amore per Silvio Berlusconi e l’impegno per i giovani e le donne

In un’intervista concessa a Il Giornale, Marta Fascina, deputata di Forza Italia, ha commentato con soddisfazione l’approvazione della riforma della giustizia, definendola un momento di svolta per il Paese.

Dietro la fermezza politica di Marta Fascina si cela un dolore intimo che continua a segnare la sua vita: la perdita di Silvio Berlusconi, che lei stessa ha descritto come un uomo dal cuore immenso e dall’animo straordinario. Nell’intervista ha confidato di vivere un lutto impossibile da superare, mitigato soltanto dalla fede e dal ricordo degli anni vissuti insieme, intensi e indimenticabili. Per la deputata, l’amore che li ha uniti va oltre la dimensione terrena: un legame eterno, separato solo da un sottile velo che non spezza la loro unione.

Porto con me il ricordo di aver amato, di amare ed essere amata da un uomo straordinario, dal cuore immenso. Avverto che oggi tra me e lui c’è un velo sottilissimo che ci divide ma non ci separa, perché l’unico vero senso della vita è l’amore che in quanto tale è eterno. Io e Silvio, pur momentaneamente e fisicamente lontani, siamo eternamente uniti così come ci siamo promessi”.

Accanto alla memoria personale, Fascina rivolge il suo impegno politico a temi sociali di grande attualità. Ha denunciato con forza l’aumento dei casi di violenza sulle donne, ribadendo che nessuna forma di brutalità può essere confusa con l’amore, che per lei significa rispetto, cura e condivisione. Ha inoltre espresso preoccupazione per la crescente diffusione di droghe tra i giovani, accusando una parte della sinistra di promuovere una narrazione fuorviante sulla cannabis.

Per contrastare il degrado sociale, propone un disegno di legge che abbassi l’età di imputabilità penale, convinta che gli adolescenti di oggi abbiano piena consapevolezza delle proprie azioni e che la giustizia debba garantire equilibrio tra responsabilità e tutela delle vittime.

Marta Fascina: il ricordo di Silvio Berlusconi e la riforma della giustizia

“È una riforma che è nel Dna di Forza Italia ed è parte del suo impegno politico da sempre. Silvio Berlusconi l’ha inclusa nei programmi elettorali di ogni elezione. Durante i suoi governi ha fatto di tutto per approvarla ma è stato bloccato da una magistratura ideologizzata e da alleati troppo timidi“.

Secondo la deputata, il nuovo assetto normativo pone fine alla confusione tra funzioni inquirenti e giudicanti, garantendo finalmente l’imparzialità del sistema e la libertà da logiche correntizie che, per anni, hanno condizionato il Consiglio Superiore della Magistratura. Fascina ha sottolineato come questa riforma rappresenti una battaglia storica per Forza Italia, parte integrante della sua identità politica e del percorso tracciato da Silvio Berlusconi, che l’aveva inserita in ogni programma elettorale.

“È stato proprio a causa di una magistratura politicizzata che lui stesso ha subìto, sin dalla sua discesa in campo, una persecuzione giudiziaria senza precedenti che ha pagato soprattutto con la sua salute”.

Fascina ha infine evidenziato come l’attuale approvazione della riforma rappresenti una sorta di compimento politico del suo lascito, confermando la solidità di un centrodestra unito e coerente con i valori originari del 1994: liberalismo, garantismo, cristianesimo, europeismo e atlantismo.