Mentana va all’attacco degli attivisti: “Meno tangenziali occupate, più militanza”. Scoppia la polemica

Mentana contro gli attivisti sul maltempo in Emilia-Romagna

Enrico Mentana ha postato un messaggio contro gli attivisti di Ultima Generazione e di Extinction Rebellion, esortandoli a occupare meno tangenziali e imbrattare meno opere d’arte e aumentare la militanza in Emilia-Romagna.

Le parole del direttore del TgLa7 hanno fatto scoppiare la polemica sui social.

Mentana contro gli attivisti sul maltempo in Emilia-Romagna: “Meno tangenziali occupate, più militanza”

È polemica dopo il post condiviso su Facebook da Enrico Mentana contro gli eco-attivisti, accusati di non essere intervenuti a sostegno della popolazione emiliana. Mentre l’Emilia-Romagna fa i conti con i violenti nubifragi che si sono abbattuti sulla Regione e le alluvioni, i manifestanti sono balzati sulla cresta della cronaca con la loro ultima azione volta a boicottare una tappa del Giro d’Italia.

L’operazione degli attivisti di Ultima Generazione, che si è conclusa con un nulla di fatto, ha spinto il direttore del Tg La7 a puntare il dito contro il gruppo.

“Che occasione avevano i militanti di Ultima Generazione e di Extinction Rebellion, che lezione avrebbero dato se avessero fatto come gli Angeli del fango che quasi sessant’anni fa, senza social né uffici stampa, si ritrovarono in poche ore a Firenze, venendo da tutta Italia, per dare una mano a spalare fango, a aiutare chi ne aveva bisogno, a salvare mille opere d’arte e oggetti e libri di inestimabile valore subito dopo l’alluvione del 1966”, ha scritto su Facebook.

“Dài ragazzi che siete ancora in tempo, meno tangenziali occupate, meno monumenti imbrattati, meno comparsate tv e più sana, ma faticosa, militanza”, ha concluso.

Il commento di Selvaggia Lucarelli: “Mi dispiace leggere un post del genere”

Il post di Mentana ha dato il via a una furiosa polemica scoppiata online. Le parole del giornalista, infatti, sono state commentate da numerosi utenti, da alcuni volontari di Extinction Rebellion e sono anche state riprese da Selvaggia Lucarelli. Quest’ultima, in particolare, ha scritto un lungo messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook.

“Mi dispiace molto dover leggere un post del genere da Enrico Mentana, perché in poche righe racchiude una serie di idee profondamente ingiuste sull’ ambientalismo, sulle nuove generazioni e anche sul senso della militanza.

Che non è prendere una pala e togliere il fango. Quello si chiama aiuto e solidarietà a disastro avvenuto”, ha detto la Lucarelli. E ha aggiunto:

Quello che fanno gli ambientalisti è informare e lanciare allarmi, chiedere di intervenire subito sul cambiamento climatico in corso e prevenire alluvioni e altri disastri. Non vedo perché dovrebbero prendere una pala in mano per dare il buon esempio, come se avessero qualcosa da farsi perdonare o da dover dimostrare, proprio loro. Come se chi dice “attenti arriva lo tsunami” poi fosse quello obbligato pure a ricostruire il paese. Che ci vadano i negazionisti a spalare.

E infine, vorrei dire che svilire così la militanza di giovani che chiedono a tutte le generazioni di occuparsi del pianeta con argomenti così superficiali è davvero un esercizio populista che mi aspetterei del peggior Calenda. O dal peggior leghista. Non da una mente come quella di Mentana. Non capisco come si possa esercitare il paternalismo più sprezzante nei confronti di chi ci dice “attenti” prima che la piena del fiume arrivi. Facile, con l’acqua alla gola, chiedere di prendere una pala in mano, soprattutto se lo si fa all’asciutto e a qualche centinaia di km di distanza. Un po’ meno facile prendere merda dai boomer che vedono nell’ambientalismo il passatempo di qualche ragazzetto mitomane che ha voglia di tv e di attenzione.

Dovremmo dire solo grazie a questi ragazzi, non invitarli pure a svolgere qualche servizio socialmente utile come se avessero reati da estinguere. Il reato è ignorarli e sbeffeggiarli, mentre la natura dice a chiare lettere che dovremmo prenderli molto sul serio. P.s. Molti giovani ambientalisti, tra l’altro, sono lì o stanno provando a raggiungere le zone alluvionate.

Mentana contro gli attivisti sul maltempo in Emilia-Romagna, la reazione dei militanti

Il post di Mentana, inoltre, ha ricevuto moltissimi commenti polemici da parte di attivisti e cittadini che risiedono nelle zone più gravate dall’emergenza climatica. I commenti rimarcano che i militanti si trovano in Emilia-Romagna già da giorni e sono impegnati a dare tutto il supporto e l’aiuto necessario alla popolazione vessata dal maltempo e dalle alluvioni.

Tra i tanti messaggi, l’attivista che collabora con XR, Valentina Corona, ha scritto: “Militante di Extinction Rebellion Bologna, presente. Scusi, Mentana, se non mi faccio dare consigli partenalisti da lei sui metodi di lotta da utilizzare per contrastare il cambiamento climatico, la più grande crisi che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. Se la generazione a cui lei appartiene avesse messo in atto i cambiamenti di sistema necessari a consentirci di sopravvivere purtroppo non ne staremmo parlando.

E noi militanti avremmo il tempo libero per stare seduti davanti al computer a scrivere inutili provocazioni come le sue. Purtroppo siamo impegnat* giorno e notte a cercare un modo per evitare che milioni di abitanti su questo pianeta muoiano a causa degli eventi meteorologici estremi, delle carestie, delle guerre che il cambiamento climatico sta già comportando. Siamo davvero dispiaciut* di non avere la sua benedizione, ma andremo avanti lo stesso, fino a quando le istituzioni non si assumeranno le proprie responsabilità.

Lo faremo per la nostra sopravvivenza e per quella dei suoi figli”.

Ai microfoni di Adnkronos, invece, l’attivista del gruppo ecologista Ultima Generazione, Maria Letizia Ruello, ha ribadito: “Noi di Ultima generazione siamo già in Emilia Romagna a spalare il fango. Siamo tra le persone che stanno prestando soccorso. Comuni cittadini senza bandiere, non stiamo cercando visibilità”.

Così Ruello ha risposto per le rime a chi, come il direttore del TgLa7 Mentana e il presidente del Senato Ignazio La Russa, si è scagliato contro i militanti per il clima, esortandoli a recarsi nei luoghi colpiti dal nubifragio, riproponendo ed esaltando le gesta degli “Angeli del fango” che nel 1966 aiutarono i cittadini di Firenze, colpiti dall’alluvione.