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**Mo: Hannoun (Api), 'ogni sabato speriamo sia ultimo corteo, ma avanti fino alla pace'**

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Milano, 3 feb. (Adnkronos) - "Oggi, sabato 3 febbraio, è il giorno 120 dall'inizio del genocidio a Gaza. Ancora una volta le varie associazioni milanesi pro Palestina si ritrovano in piazza per chiedere di fermare il massacro e la fine del colonialismo sionista nei territori palesti...

Milano, 3 feb. (Adnkronos) – "Oggi, sabato 3 febbraio, è il giorno 120 dall'inizio del genocidio a Gaza. Ancora una volta le varie associazioni milanesi pro Palestina si ritrovano in piazza per chiedere di fermare il massacro e la fine del colonialismo sionista nei territori palestinesi, ma soprattutto l'immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza e in Palestina e una pace giusta che garantisca la sicurezza per tutti i cittadini.

Ogni sabato noi speriamo che sia l'ultimo corteo, perché ogni giorno di guerra in più significa ancora centinaia di morti e feriti, distruzione e sofferenza". Così, all'Adnkronos, il presidente dell'Associazione palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun.

"Noi -spiega il presidente di Api- siamo per uno Stato palestinese autonomo, che appartenga a tutti i cittadini che ci abitano, siano essi ebrei o musulmani, cristiani e non. Noi non siamo antisemiti, né antiebrei, né altro; siamo per uno Stato autonomo e democratico". Soprattutto, "vogliamo che venga raggiunta il prima possibile una tregua duratura, che dichiari la fine del genocidio. Perché due milioni di cittadini gazawi evacuati sono senza tetto e vivono in condizioni disumane, privati di ogni minimo diritto. E sono stremati". Per cui "è necessario che questo massacro finisca e inizi un processo di pacificazione nella zona. Occorre che la comunità internazionale inizi davvero a comprendere la sofferenza del popolo palestinese, che non è nata il 7 ottobre, ma dura ormai da 76 anni". Ciò che è stato fatto finora sul piano politico e diplomatico, "non è sufficiente. Soprattutto a livello politico, non è stato fatto nulla di positivo; l'Italia, ad esempio, sostiene pubblicamente, in modo economico e militare, lo Stato israeliano che continua a massacrare la popolazione civile palestinese". E a livello internazionale "la situazione non è molto diversa". Per questo, "alle parti politiche, tutte, dico: vergognatevi. Restiamo umani".

Per quanto riguarda l'impegno civile, "quello che è stato fatto dalle piazze è una cosa minima, anche se recentemente il capo della polizia Vittorio Pisani ha evidenziato che dal 7 ottobre scorso, in Italia, le manifestazioni sul conflitto israelo-palestinese sono state circa 900, 661 delle quali in solidarietà del popolo palestinese e 199 per la pace". I cortei pro Palestina, in particolare, "sono stati tutti eccellenti, senza alcun atto di violenza o antisemitismo rilevato". E questo, "per noi che gestiamo le piazze, è un onore". Proprio per questo, conclude Hannoun, "noi continueremo a manifestare, sempre con questo spirito di pace, per condannare il genocidio senza se e senza ma; per sostenere i diritti del popolo palestinese, diritti sanciti dallo Statuto dell'Onu, dalle Convenzioni di Ginevra e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. E soprattutto per continuare a chiedere la fine immediata dell'occupazione israeliana".