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La comunità sportiva di Verona è in lutto per la tragica morte di due runner, Alberto Zordan e Anna Zilio, avvenuta a breve distanza l’uno dall’altra. Entrambi facevano parte della stessa squadra, la Km Sport, e sono stati trovati senza vita nei rispettivi appartamenti. Le cause delle loro morti, avvenute nel sonno, hanno sollevato interrogativi e avviato indagini da parte delle procure di Vicenza e Verona, con particolare attenzione ai certificati medici presentati dagli atleti.
Le indagini sulle morti di Alberto Zordan e Anna Zilio
Alberto Zordan, 48 anni, è stato trovato morto nel suo letto nella notte tra il 1° e il 2 novembre. Solo un mese prima, il 13 ottobre, la 39enne Anna Zilio era stata scoperta esanime nel suo appartamento. Entrambi gli atleti erano noti per la loro dedizione al running e avevano partecipato a gare recenti, rendendo ancor più misteriosa la loro improvvisa scomparsa.
Il mistero dei certificati medici
Le autorità stanno esaminando i certificati di idoneità agonistica forniti dai due atleti, necessari per partecipare alle competizioni. Durante le indagini, è emerso che Anna Zilio, oltre a essere un’atleta, gestiva la segreteria della Km Sport, occupandosi della documentazione degli iscritti. Tuttavia, i documenti in questione non risultano sempre in ordine, e gli inquirenti stanno indagando su possibili anomalie.
Le reazioni della comunità sportiva
Emanuele Marchi, vicepresidente della Km Sport, ha manifestato la propria tristezza per le perdite subite dalla squadra. Ha sottolineato di non vedere alcun nesso tra le due morti, rimarcando che entrambi erano atleti appassionati e rispettosi delle regole. Marchi ha inoltre evidenziato che, sebbene Anna fosse responsabile della gestione dei certificati, non si allenava con Zordan, il che rende ulteriormente improbabile una connessione tra le loro morti.
Ipotesi sul doping
Nonostante l’assenza di prove concrete che indichino un coinvolgimento di sostanze dopanti, la possibilità di tale scenario è oggetto di indagine. I legali delle famiglie hanno respinto con fermezza queste insinuazioni, sottolineando che entrambi gli atleti erano amatori e non avevano motivazioni per adottare pratiche illecite. La loro passione per il running era guidata dal desiderio di superare i propri limiti, piuttosto che dalla ricerca di vittorie a ogni costo.
Autopsie e risultati attesi
In questo momento, si attendono i risultati delle autopsie per chiarire le cause esatte delle morti. Gli esami post-mortem comprenderanno analisi sui liquidi biologici e sui tessuti, al fine di identificare eventuali patologie non diagnosticate. Le famiglie dei due atleti attendono risposte, mentre la comunità sportiva vive un periodo di grande dolore e incertezza.
La morte di Alberto Zordan e Anna Zilio ha profondamente colpito la Km Sport e l’intera comunità di appassionati di sport. Le indagini in corso mirano a chiarire una situazione che, al momento, rimane avvolta nel mistero. Le autorità sono attese a fornire risposte chiare e definitive, affinché simili tragedie non si ripetano in futuro.