È l’annegamento la causa della morte di Simona Cinà, la 23enne pallavolista trovata senza vita nei giorni scorsi. Lo conferma l’esito dell’autopsia: nei polmoni della giovane sono state rinvenute tracce d’acqua, compatibili con una morte sopraggiunta per asfissia da immersione.
Escluse patologie pregresse o malori improvvisi: non risultano segni di infarto né condizioni cliniche pregresse che possano aver causato il decesso.
Resta incerto l’orario esatto della morte, un elemento che sarà chiarito dai prossimi accertamenti tecnici. L’attenzione ora è rivolta agli esami tossicologici, i cui risultati saranno determinanti per ricostruire con precisione le ultime ore di vita della ragazza.
Simona, molto conosciuta nell’ambiente sportivo locale, era una promessa della pallavolo. La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio nella comunità.